I. Il libro è il frutto della ricerca impostata e sviluppata nell’Istituto di diritto internazionale e dell’Unione europea della Facoltà di giurisprudenza dell’Università “La Sapienza”, conclusa nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli e svolta grazie al finanziamento concesso dalle seguenti istituzioni straniere, presso le quali l’autore è stato, nell’ordine, Jean Monnet Fellow, DAAD Fellow ed European Union Fulbright Schuman Scholar: l’European University Institute ed il Robert Schuman Centre for Advanced Studies di Fiesole; il Deutscher Akademischer Austauschdienst ed il Max-Planck-Institut für ausländisches öffentliches Recht und Völkerrecht di Heidelberg; la Fulbright Commission for Educational Exchange between the United States, Belgium and Luxembourg e la Fordham Law School di New York. II. Il lavoro intende dimostrare che i servizi di interesse economico generale rappresentano la sedes materiae privilegiata per comprendere natura, sviluppi e limiti dei rapporti tra Stato, Mercato e Welfare nel diritto dell’Unione europea. In questo senso, essi svolgono una funzione paradigmatica per illustrare la logica costituente che ispira l’ordinamento UE, nelle sue diverse aree di intervento: tutela della concorrenza, completamento del mercato interno, compensazione di oneri di servizio pubblico e diritti fondamentali. In particolare, la cornice giuridica entro la quale collocare la regolamentazione dei servizi di interesse economico generale si identifica nei problemi di distribuzione delle competenze tra Stati membri ed istituzioni UE. Sullo sfondo si pone, quindi, la questione, ampiamente dibattuta in dottrina, del bilanciamento tra esigenze del mercato e garanzie sociali sottese all’erogazione dei servizi essenziali. L’indagine muove dalla convinzione che il carattere evolutivo dell’approccio UE ai servizi pubblici sia il risultato delle trasformazioni socio-economiche occorse nei paesi membri dell’Unione e della (parziale) erosione della dicotomia pubblico/privato nell’economia e nel Welfare, con la rimodulazione, che ne è conseguita, di taluni principi cardine della costituzione economica e sociale europea. La chiave di lettura scelta per indagare ruolo, funzione e ratio della disciplina UE sui servizi di interesse economico generale consiste nell’interazione di due fenomeni distinti, ma strettamente connessi tra loro: la comunitarizzazione di valori, principi, obblighi e diritti funzionali all’assolvimento di missioni di interesse generale e la loro contestuale positivizzazione nell’ordinamento UE. Scopo principale del lavoro è dimostrare che, grazie a detta interazione, i servizi di interesse economico generale operano sia quale limite/deroga alle libertà fondamentali di circolazione, al diritto antitrust ed al divieto degli aiuti di Stato, sia quale obiettivo/obbligo positivo indirizzato alle autorità pubbliche, alle imprese ed alle istituzioni dell’Unione. Ed è proprio tale duplice natura ad incidere sui caratteri dell’ordine giuridico europeo, preposto ad inquadrare ed indirizzare le dinamiche naturalmente artificiali che orientano il Mercato. Il caso della nozione, di derivazione comunitaria, di servizio universale, inteso quale sintomo e strumento di integrazione positiva dei mercati e dei diritti, costituisce il segnale più evidente di questa trasformazione.
I servizi di interesse economico generale. Stato, Mercato e Welfare nel diritto dell'Unione europea / Gallo, Daniele. - 34(2010), pp. 1-890.
I servizi di interesse economico generale. Stato, Mercato e Welfare nel diritto dell'Unione europea
GALLO, DANIELE
2010
Abstract
I. Il libro è il frutto della ricerca impostata e sviluppata nell’Istituto di diritto internazionale e dell’Unione europea della Facoltà di giurisprudenza dell’Università “La Sapienza”, conclusa nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli e svolta grazie al finanziamento concesso dalle seguenti istituzioni straniere, presso le quali l’autore è stato, nell’ordine, Jean Monnet Fellow, DAAD Fellow ed European Union Fulbright Schuman Scholar: l’European University Institute ed il Robert Schuman Centre for Advanced Studies di Fiesole; il Deutscher Akademischer Austauschdienst ed il Max-Planck-Institut für ausländisches öffentliches Recht und Völkerrecht di Heidelberg; la Fulbright Commission for Educational Exchange between the United States, Belgium and Luxembourg e la Fordham Law School di New York. II. Il lavoro intende dimostrare che i servizi di interesse economico generale rappresentano la sedes materiae privilegiata per comprendere natura, sviluppi e limiti dei rapporti tra Stato, Mercato e Welfare nel diritto dell’Unione europea. In questo senso, essi svolgono una funzione paradigmatica per illustrare la logica costituente che ispira l’ordinamento UE, nelle sue diverse aree di intervento: tutela della concorrenza, completamento del mercato interno, compensazione di oneri di servizio pubblico e diritti fondamentali. In particolare, la cornice giuridica entro la quale collocare la regolamentazione dei servizi di interesse economico generale si identifica nei problemi di distribuzione delle competenze tra Stati membri ed istituzioni UE. Sullo sfondo si pone, quindi, la questione, ampiamente dibattuta in dottrina, del bilanciamento tra esigenze del mercato e garanzie sociali sottese all’erogazione dei servizi essenziali. L’indagine muove dalla convinzione che il carattere evolutivo dell’approccio UE ai servizi pubblici sia il risultato delle trasformazioni socio-economiche occorse nei paesi membri dell’Unione e della (parziale) erosione della dicotomia pubblico/privato nell’economia e nel Welfare, con la rimodulazione, che ne è conseguita, di taluni principi cardine della costituzione economica e sociale europea. La chiave di lettura scelta per indagare ruolo, funzione e ratio della disciplina UE sui servizi di interesse economico generale consiste nell’interazione di due fenomeni distinti, ma strettamente connessi tra loro: la comunitarizzazione di valori, principi, obblighi e diritti funzionali all’assolvimento di missioni di interesse generale e la loro contestuale positivizzazione nell’ordinamento UE. Scopo principale del lavoro è dimostrare che, grazie a detta interazione, i servizi di interesse economico generale operano sia quale limite/deroga alle libertà fondamentali di circolazione, al diritto antitrust ed al divieto degli aiuti di Stato, sia quale obiettivo/obbligo positivo indirizzato alle autorità pubbliche, alle imprese ed alle istituzioni dell’Unione. Ed è proprio tale duplice natura ad incidere sui caratteri dell’ordine giuridico europeo, preposto ad inquadrare ed indirizzare le dinamiche naturalmente artificiali che orientano il Mercato. Il caso della nozione, di derivazione comunitaria, di servizio universale, inteso quale sintomo e strumento di integrazione positiva dei mercati e dei diritti, costituisce il segnale più evidente di questa trasformazione.File | Dimensione | Formato | |
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