Il Consiglio di Stato respinge l(inopinatamente) a responsabilità dell'amministrazione, per l'affidamento indotto nel privato dalle sue condotte , sul versante della responsabilità extracontrattuale. Per di più, dalla lettura delle sentenze emerge un regime contrappuntato da tratti che, in prima battuta, possono apparire di contorno, ma sono tali da ingenerare il pericolo (nell'ottica degli amministrati) di una deriva verso soluzioni distanti da quelle di diritto comune. E non questioni di semplici aggiustamenti necessitati dall'innestarsi di un momento autoritativo nella relazione che si vorrebbe tendenzialmente (se non proprio paritaria, quantomeno) «cooperativa». Le insidie per il privato si annidano nella colpa che potrebbe inficiare l'affidamento. Qest’ultimo, se non è privo d'ombre, non è degno di (qualsivoglia forma di) tutela. Il principio traspare in modo nitido dall'art. 1338 c.c. a proposito dell'ignoranza colpevole delle cause di invalidità del contratto. Il rischio è però quello di allargare oltremodo l'ambito di tale colpa o di ingigantire il significato di alcuni comportamenti del destinatario del provvedimento, sì da paralizzare le sanzioni per le scorrettezze perpetrate dalla p.a.
Sulla problematica sorte dell'affidamento indotto dalla pubblica amministrazione / Pardolesi, Roberto; Palmieri, Alessandro. - In: IL FORO ITALIANO. - ISSN 1827-8213. - CXLVII:2(2022), pp. 89-94.
Sulla problematica sorte dell'affidamento indotto dalla pubblica amministrazione
Roberto Pardolesi;
2022
Abstract
Il Consiglio di Stato respinge l(inopinatamente) a responsabilità dell'amministrazione, per l'affidamento indotto nel privato dalle sue condotte , sul versante della responsabilità extracontrattuale. Per di più, dalla lettura delle sentenze emerge un regime contrappuntato da tratti che, in prima battuta, possono apparire di contorno, ma sono tali da ingenerare il pericolo (nell'ottica degli amministrati) di una deriva verso soluzioni distanti da quelle di diritto comune. E non questioni di semplici aggiustamenti necessitati dall'innestarsi di un momento autoritativo nella relazione che si vorrebbe tendenzialmente (se non proprio paritaria, quantomeno) «cooperativa». Le insidie per il privato si annidano nella colpa che potrebbe inficiare l'affidamento. Qest’ultimo, se non è privo d'ombre, non è degno di (qualsivoglia forma di) tutela. Il principio traspare in modo nitido dall'art. 1338 c.c. a proposito dell'ignoranza colpevole delle cause di invalidità del contratto. Il rischio è però quello di allargare oltremodo l'ambito di tale colpa o di ingigantire il significato di alcuni comportamenti del destinatario del provvedimento, sì da paralizzare le sanzioni per le scorrettezze perpetrate dalla p.a.File | Dimensione | Formato | |
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