Con uno spettacolare intervento a ridosso di una serie di casi paralleli nei quali il ritardo (colpevole) dell’amministrazione nel provvedere sull’istanza di un privato si era rivelato per quest’ultimo esiziale, sì da indurlo a chiedere la condanna della prima al risarcimento dei danni subiti, il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione sicilianaavevaa prospettato un’innovativa ricostruzione della responsabilità civile della p.a., di cui cercava di ottenere l’avallo da parte dell’adunanza plenaria . Iil tentativo operato dal consesso siculo era alquanto ardito e non è risultato persuasivo per l’adunanza plenaria, la quale ha invero opposto una contro-ricostruzione, saldamente radicata nel mainstream, che evita forse alcune derive poco controllate, ma lascia un retrogusto di insoddisfazione. Sembra, dunque, tornare in auge la concezione secondo cui il privato, nel contesto della relazione retta dal diritto pubblico che si insatura con l’amministrazione, non ha gli strumenti per reagire alle perdite (o ai mancati introiti) addebitabili al reggitore del potere, chiedendogli di pagare una somma idonea a ricompensarlo. Non resta allora che aggrapparsi al neminem laedere, la cui osservanza da parte della p.a. non è ormai in discussione. La stessa logica imperniata sulla supremazia dell’amministrazione, con la conseguente inconfigurabilità di un rapporto paritario, consente di spazzare via la dottrina della responsabilità da contatto sociale, che invero, per quanto evocata dal Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, non era da questo messa al centro del suo ragionamento. Naufraga così il disegno di dare un peso maggiore agli obblighi gravanti sulla p.a. che conduce un procedimento amministrativo, ivi compreso quello di dare una risposta al privato nei tempi prescritti. Morale spicciola: il funzionario pubblico si presenta metaforicamente come servitore dello Stato; guai, però, a considerarlo, per traslato, servitore del cittadino!
La responsabilità civile della pubblica amministrazione: così è se vi pare / Pardolesi, Roberto; Palmieri, Alessandro. - In: IL FORO ITALIANO. - ISSN 1827-8213. - CXLVI:7-8(2021), pp. 406-412.
La responsabilità civile della pubblica amministrazione: così è se vi pare
Roberto Pardolesi;
2021
Abstract
Con uno spettacolare intervento a ridosso di una serie di casi paralleli nei quali il ritardo (colpevole) dell’amministrazione nel provvedere sull’istanza di un privato si era rivelato per quest’ultimo esiziale, sì da indurlo a chiedere la condanna della prima al risarcimento dei danni subiti, il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione sicilianaavevaa prospettato un’innovativa ricostruzione della responsabilità civile della p.a., di cui cercava di ottenere l’avallo da parte dell’adunanza plenaria . Iil tentativo operato dal consesso siculo era alquanto ardito e non è risultato persuasivo per l’adunanza plenaria, la quale ha invero opposto una contro-ricostruzione, saldamente radicata nel mainstream, che evita forse alcune derive poco controllate, ma lascia un retrogusto di insoddisfazione. Sembra, dunque, tornare in auge la concezione secondo cui il privato, nel contesto della relazione retta dal diritto pubblico che si insatura con l’amministrazione, non ha gli strumenti per reagire alle perdite (o ai mancati introiti) addebitabili al reggitore del potere, chiedendogli di pagare una somma idonea a ricompensarlo. Non resta allora che aggrapparsi al neminem laedere, la cui osservanza da parte della p.a. non è ormai in discussione. La stessa logica imperniata sulla supremazia dell’amministrazione, con la conseguente inconfigurabilità di un rapporto paritario, consente di spazzare via la dottrina della responsabilità da contatto sociale, che invero, per quanto evocata dal Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, non era da questo messa al centro del suo ragionamento. Naufraga così il disegno di dare un peso maggiore agli obblighi gravanti sulla p.a. che conduce un procedimento amministrativo, ivi compreso quello di dare una risposta al privato nei tempi prescritti. Morale spicciola: il funzionario pubblico si presenta metaforicamente come servitore dello Stato; guai, però, a considerarlo, per traslato, servitore del cittadino!File | Dimensione | Formato | |
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