Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare il rapporto conflittuale tra regolazione e controllo dei mercati sia al livello amministrativo che giurisdizionale, nell’ottica di proporre eventuali soluzioni per il recepimento dei parametri comunitari di tutela della concorrenza, con uno sguardo ai modelli adottati dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell’UE. In particolare, l’analisi verte sull’intreccio di competenze tra le varie Autorità investite del controllo settoriale e le competenze trasversali dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (da ora AGCM), per quanto concerne il piano amministrativo; successivamente l’indagine si sposta sul crinale giurisdizionale, verificando i rapporti tra il sindacato del giudice amministrativo, soprattutto di merito sulle sanzioni, e l’ampia discrezionalità tecnica delle Authorities in generale, e dell’AGCM in particolare. Inoltre, si svolge un’analisi dell’attuale ripartizione di competenze tra Authorities in Italia, volta a verificare le difficoltà nella definizione dei rispettivi ambiti di intervento e i relativi intrecci di competenze; quindi si procede esaminando l’evoluzione dei criteri normativi e giurisprudenziali finora individuati per la soluzione dei conflitti e l’impatto pratico della loro applicazione nelle fattispecie ‹‹trasversali››. Sul punto, si giunge alla conclusione che anche dopo le pronunce del giudice amministrativo di ultima istanza, si rendono necessari protocolli d’intesa fra Authorities, quale possibile risposta ad un’esigenza di chiara definizione dei propri confini operativi attraverso anche la costituzione di gruppi di lavoro per l’interpretazione condivisa delle norme disciplinanti i rispettivi ambiti di competenza. Successivamente si procede a scandagliare i profili critici sul fronte dei rapporti tra il primo livello di controllo da parte delle Autorità e il secondo livello, quello giurisdizionale, con uno sguardo ai parametri della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (da ora CEDU). A quest’ultimo riguardo, l’analisi si concentra sui rapporti tra poteri sanzionatori e sindacato giurisdizionale, soprattutto rispetto al giudizio di merito sulle sanzioni. A tal proposito, ci si interroga circa il limite del potere sostitutivo del giudice nella modifica del quantum sanzionatorio, su come concretamente si svolge e come astrattamente potrebbe o dovrebbe atteggiarsi nell’ottica di un’apertura verso l’armonizzazione della tutela della concorrenza cui tende il Regolamento 1/2003 (CE). Il problema dell’equilibrio tra l’indipendenza delle Authorities e le esigenze di tutela piena ed effettiva degli operatori del mercato, viene analizzato soprattutto nel settore antitrust, dove risulta più avvertito e si registrano le maggiori difficoltà. Ciò premesso, si indaga a fondo sul concetto di “sindacato di merito” rispetto alle sanzioni, per poi concludere per un’ accezione affatto peculiare, nel senso di un controllo rafforzato dal potere di sostituzione della sanzione; cosa ben diversa dal “merito ministrativo” propriamente inteso quale indagine di estesa alla discrezionalità. Il lavoro si conclude affrontando la questione dell’effettività della tutela giurisdizionale avverso i provvedimenti sanzionatori delle Authorities rispetto ai parametri CEDU. La sentenza CEDU nel caso Menarini si è infatti espressa nel senso della conformità del sistema italiano ai principi del giusto processo, ciononostante, l’opinione dissenziente del giudice Pinto de Albuquerque porta a galla ulteriori criticità; In questa parte, ci si sofferma anche sulle limitate competenze tecniche del giudice amministrativo in sede di valutazione di concetti giuridici indeterminati e vengono passate in rassegna le soluzioni già adottate, in corso di adozione o auspicabili anche alla luce delle esperienze oltre confine.

Concorrenza: regolazione e controllo dei mercati: profili sostanziali e processuali / Orecchio, Angela. - (2017 Oct 23).

Concorrenza: regolazione e controllo dei mercati: profili sostanziali e processuali

ORECCHIO, ANGELA
2017

Abstract

Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare il rapporto conflittuale tra regolazione e controllo dei mercati sia al livello amministrativo che giurisdizionale, nell’ottica di proporre eventuali soluzioni per il recepimento dei parametri comunitari di tutela della concorrenza, con uno sguardo ai modelli adottati dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell’UE. In particolare, l’analisi verte sull’intreccio di competenze tra le varie Autorità investite del controllo settoriale e le competenze trasversali dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (da ora AGCM), per quanto concerne il piano amministrativo; successivamente l’indagine si sposta sul crinale giurisdizionale, verificando i rapporti tra il sindacato del giudice amministrativo, soprattutto di merito sulle sanzioni, e l’ampia discrezionalità tecnica delle Authorities in generale, e dell’AGCM in particolare. Inoltre, si svolge un’analisi dell’attuale ripartizione di competenze tra Authorities in Italia, volta a verificare le difficoltà nella definizione dei rispettivi ambiti di intervento e i relativi intrecci di competenze; quindi si procede esaminando l’evoluzione dei criteri normativi e giurisprudenziali finora individuati per la soluzione dei conflitti e l’impatto pratico della loro applicazione nelle fattispecie ‹‹trasversali››. Sul punto, si giunge alla conclusione che anche dopo le pronunce del giudice amministrativo di ultima istanza, si rendono necessari protocolli d’intesa fra Authorities, quale possibile risposta ad un’esigenza di chiara definizione dei propri confini operativi attraverso anche la costituzione di gruppi di lavoro per l’interpretazione condivisa delle norme disciplinanti i rispettivi ambiti di competenza. Successivamente si procede a scandagliare i profili critici sul fronte dei rapporti tra il primo livello di controllo da parte delle Autorità e il secondo livello, quello giurisdizionale, con uno sguardo ai parametri della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (da ora CEDU). A quest’ultimo riguardo, l’analisi si concentra sui rapporti tra poteri sanzionatori e sindacato giurisdizionale, soprattutto rispetto al giudizio di merito sulle sanzioni. A tal proposito, ci si interroga circa il limite del potere sostitutivo del giudice nella modifica del quantum sanzionatorio, su come concretamente si svolge e come astrattamente potrebbe o dovrebbe atteggiarsi nell’ottica di un’apertura verso l’armonizzazione della tutela della concorrenza cui tende il Regolamento 1/2003 (CE). Il problema dell’equilibrio tra l’indipendenza delle Authorities e le esigenze di tutela piena ed effettiva degli operatori del mercato, viene analizzato soprattutto nel settore antitrust, dove risulta più avvertito e si registrano le maggiori difficoltà. Ciò premesso, si indaga a fondo sul concetto di “sindacato di merito” rispetto alle sanzioni, per poi concludere per un’ accezione affatto peculiare, nel senso di un controllo rafforzato dal potere di sostituzione della sanzione; cosa ben diversa dal “merito ministrativo” propriamente inteso quale indagine di estesa alla discrezionalità. Il lavoro si conclude affrontando la questione dell’effettività della tutela giurisdizionale avverso i provvedimenti sanzionatori delle Authorities rispetto ai parametri CEDU. La sentenza CEDU nel caso Menarini si è infatti espressa nel senso della conformità del sistema italiano ai principi del giusto processo, ciononostante, l’opinione dissenziente del giudice Pinto de Albuquerque porta a galla ulteriori criticità; In questa parte, ci si sofferma anche sulle limitate competenze tecniche del giudice amministrativo in sede di valutazione di concetti giuridici indeterminati e vengono passate in rassegna le soluzioni già adottate, in corso di adozione o auspicabili anche alla luce delle esperienze oltre confine.
23-ott-2017
Concorrenza: regolazione e controllo dei mercati: profili sostanziali e processuali / Orecchio, Angela. - (2017 Oct 23).
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