Il problema dell'accesso ad Internet sinora è stato esplorato esclusivamente nella prospettiva gius-pubblicistica della libertà/diritto fondamentale di ogni uomo di accedere alla grande rete telematica per fruire dei servizi e dei contenuti della c.d. società dell'informazione. Lo scritto parte dall'esame dei risultati a cui è pervenuta, su questo fronte, nei Paesi che si sono rivelati più sensibili al tema, l'elaborazione dottrinale, legislativa e giurisprudenziale della cennata problematica. Successivamente, però, esso introduce il diverso tema dell'accesso alle informazioni presenti in Internet, evidenziando come il riconoscimento del diritto fondamentale/libertà di accedere alla rete debba necessariamente comprendere, o quanto meno avere come conseguenza, l'affermazione del diritto soggettivo a che l'utente di Internet abbia la possibilità tecnica e giuridica di accedere realmente a tutti i contenuti presenti on-line non protetti da privative proprietarie. In questa seconda parte lo scritto analizza, in particolare, alcune recenti sentenze della giurisprudenza italiana e di altri Paesi, oltre che la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che nel maggio 2014 ha deciso il caso c.d. "Google Spain", concludendo con una riflessione critica sul principio affermato da tal ultima pronuncia e dunque sostenendo che non appare efficiente risolvere il conflitto tra diritti della personalità e diritto all'informazione on-line imponendo ai motori di ricerca di de-indicizzare contenuti non graditi agli interessati.
L'accesso ad Internet tra diritto e responsabilità / Di Ciommo, Francesco. - In: COMUNICAZIONE DIGITALE. - ISSN 2284-1725. - 1:2(2014), pp. 29-90. [10.4399/97888548805352]
L'accesso ad Internet tra diritto e responsabilità
DI CIOMMO, FRANCESCO
2014
Abstract
Il problema dell'accesso ad Internet sinora è stato esplorato esclusivamente nella prospettiva gius-pubblicistica della libertà/diritto fondamentale di ogni uomo di accedere alla grande rete telematica per fruire dei servizi e dei contenuti della c.d. società dell'informazione. Lo scritto parte dall'esame dei risultati a cui è pervenuta, su questo fronte, nei Paesi che si sono rivelati più sensibili al tema, l'elaborazione dottrinale, legislativa e giurisprudenziale della cennata problematica. Successivamente, però, esso introduce il diverso tema dell'accesso alle informazioni presenti in Internet, evidenziando come il riconoscimento del diritto fondamentale/libertà di accedere alla rete debba necessariamente comprendere, o quanto meno avere come conseguenza, l'affermazione del diritto soggettivo a che l'utente di Internet abbia la possibilità tecnica e giuridica di accedere realmente a tutti i contenuti presenti on-line non protetti da privative proprietarie. In questa seconda parte lo scritto analizza, in particolare, alcune recenti sentenze della giurisprudenza italiana e di altri Paesi, oltre che la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che nel maggio 2014 ha deciso il caso c.d. "Google Spain", concludendo con una riflessione critica sul principio affermato da tal ultima pronuncia e dunque sostenendo che non appare efficiente risolvere il conflitto tra diritti della personalità e diritto all'informazione on-line imponendo ai motori di ricerca di de-indicizzare contenuti non graditi agli interessati.File | Dimensione | Formato | |
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