Carl Menger, il fondatore della Scuola austriaca di economia, è stato un pensatore particolarmente acuto, al cui impegno si devono acquisizioni scientifiche di grande rilievo, sempre caratterizzate da straordinaria originalità. Quello monetario è uno dei problemi su cui Menger ha applicato il suo ingegno. Egli ha infatti scritto una lunga voce enciclopedica, nella quale ha impiegato la teoria delle conseguenze inintenzionali per gettare luce sul processo che, senza la programmazione di alcuno, ha generato il “denaro”, un mezzo che ha aperto la strada allo sviluppo e alla intensificazione della cooperazione sociale. Sulle spalle di Menger, è salito Georg Simmel, la cui grande opera sulla filosofia del denaro ha come sua imprescindibile base il lavoro mengeriano. Ma la stragrande maggioranza degli economisti ha colpevolmente trascurato Menger. Questi ha visto nel denaro un prodotto spontaneo del processo sociale. E ha così, con largo anticipo, prefigurato le disastrose conseguenze dell’assorbimento, da parte dello Stato, di quella istituzione. Un fenomeno sociale si è allora trasformato in fenomeno politico. È nata la banca centrale e la moneta nazionale. Si sono creati i presupposti di una svalutazione permanente e delle crisi periodiche, che sono il puntuale portato delle decisioni di politica monetaria. Recentemente tradotto in lingua inglese, il saggio di Menger è una preziosa fonte di apprendimento, che permette di mettere a nudo alcuni inquietanti aspetti dell’attuale e grave congiuntura economica internazionale. Esce ora contemporaneamente in lingua italiana e spagnola, con la penetrante prefazione di José Antonio de Aguirre e di Lorenzo Infantino.
La teoria del denaro di Carl Menger / Infantino, Lorenzino. - 7:(2013), pp. 5-54.
La teoria del denaro di Carl Menger
INFANTINO, LORENZINO
2013
Abstract
Carl Menger, il fondatore della Scuola austriaca di economia, è stato un pensatore particolarmente acuto, al cui impegno si devono acquisizioni scientifiche di grande rilievo, sempre caratterizzate da straordinaria originalità. Quello monetario è uno dei problemi su cui Menger ha applicato il suo ingegno. Egli ha infatti scritto una lunga voce enciclopedica, nella quale ha impiegato la teoria delle conseguenze inintenzionali per gettare luce sul processo che, senza la programmazione di alcuno, ha generato il “denaro”, un mezzo che ha aperto la strada allo sviluppo e alla intensificazione della cooperazione sociale. Sulle spalle di Menger, è salito Georg Simmel, la cui grande opera sulla filosofia del denaro ha come sua imprescindibile base il lavoro mengeriano. Ma la stragrande maggioranza degli economisti ha colpevolmente trascurato Menger. Questi ha visto nel denaro un prodotto spontaneo del processo sociale. E ha così, con largo anticipo, prefigurato le disastrose conseguenze dell’assorbimento, da parte dello Stato, di quella istituzione. Un fenomeno sociale si è allora trasformato in fenomeno politico. È nata la banca centrale e la moneta nazionale. Si sono creati i presupposti di una svalutazione permanente e delle crisi periodiche, che sono il puntuale portato delle decisioni di politica monetaria. Recentemente tradotto in lingua inglese, il saggio di Menger è una preziosa fonte di apprendimento, che permette di mettere a nudo alcuni inquietanti aspetti dell’attuale e grave congiuntura economica internazionale. Esce ora contemporaneamente in lingua italiana e spagnola, con la penetrante prefazione di José Antonio de Aguirre e di Lorenzo Infantino.File | Dimensione | Formato | |
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