Lo scritto ripercorre, nelle sue principali articolazioni, le problematiche connesse alla disciplina europea in materia di intese restrittive della concorrenza. Dalla tassonomia essenziale alla summa divisio fra restrizioni per l’oggetto e restrizioni per gli effetti, sino all’enucleazione della ‘provincia’ delle intese orizzontali (all’interno della quale si confrontano collusioni cartellistiche e intese cooperative suscettibili di caratterizzazione in senso efficientistico e, quindi, coerente all’interesse del consumatori), a fronte dell’altra –e non meno controversa- provincia delle intese verticali, su cui si appunta un dibattito vivace, alimentato dall’evidente divergenza dell’approccio europeo rispetto al modello statunitense. Viene altresì esplorata la controspinta rappresentata dalla possibilità di esenzione dal divieto, per categoria o individuale, anche in questo caso misurando la distanza concettuale e applicativa rispetto alla “rule of reason” d’oltre Atlantico.
Le intese restrittive della libertà di concorrenza / Pardolesi, Roberto. - (2006), pp. 25-74.
Le intese restrittive della libertà di concorrenza
PARDOLESI, ROBERTO
2006
Abstract
Lo scritto ripercorre, nelle sue principali articolazioni, le problematiche connesse alla disciplina europea in materia di intese restrittive della concorrenza. Dalla tassonomia essenziale alla summa divisio fra restrizioni per l’oggetto e restrizioni per gli effetti, sino all’enucleazione della ‘provincia’ delle intese orizzontali (all’interno della quale si confrontano collusioni cartellistiche e intese cooperative suscettibili di caratterizzazione in senso efficientistico e, quindi, coerente all’interesse del consumatori), a fronte dell’altra –e non meno controversa- provincia delle intese verticali, su cui si appunta un dibattito vivace, alimentato dall’evidente divergenza dell’approccio europeo rispetto al modello statunitense. Viene altresì esplorata la controspinta rappresentata dalla possibilità di esenzione dal divieto, per categoria o individuale, anche in questo caso misurando la distanza concettuale e applicativa rispetto alla “rule of reason” d’oltre Atlantico.Pubblicazioni consigliate
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