“Micropolitica” indica una prospettiva d’analisi in base alla quale le strutture e i processi politici che, nelle società più evolute, si presentano normalmente con un elevato grado di complessità, possono essere scomposti nei loro elementi “nucleari” e ricondotti quindi alle azioni degli individui e alle loro conseguenze sia intenzionali che in intenzionali. “Micropolitica” indica, inoltre, una prospettiva d’analisi per la quale le relazioni che si definiscono come specificamente politiche, o almeno alcuni elementi di azione politica, possono essere colti non solo nelle grandi organizzazioni (come lo stato), ma anche nei gruppi più piccoli con gradi minimi di complessità sociale di istituzionalizzazione. Concetti molto diffusi nel linguaggio scientifico e comune –come stato, sistema politico, partito, movimento, elettorato, ecc.- sono soltanto concetti “ausiliari”, stenogrammi utili a rappresentare situazioni storico-sociali in cui le entità collettive non hanno , di per se, alcuna esistenza autonoma: di fatto, esistono solo gli individui e sono questi – governanti, parti tanti, elettori, cittadini- che pensano e agiscono in base alle proprie idee, determinando con le loro azioni una cascata di eventi causali e casuali. Nel solco della tradizione dell’individualismo metodologico, l’autore propone in questo libro una rivisitazione critica di alcune fra le categorie basilari dell’agire politico, che costituiscono – al tempo stesso- altrettante dimensioni elementari e specifiche della vita nella grande varietà di forme sociali in cui si manifesta: il potere, la partecipazione, le scelte pubbliche, la rappresentanza, le agenzie collettive, l’amministrazione, la democrazia. Il che vale come una proposta originale di ripensamento della teoria politica in chiave di realismo critico.
Micropolitica / De Mucci, Raffaele. - (2009), pp. 1-356.
Micropolitica
DE MUCCI, RAFFAELE
2009
Abstract
“Micropolitica” indica una prospettiva d’analisi in base alla quale le strutture e i processi politici che, nelle società più evolute, si presentano normalmente con un elevato grado di complessità, possono essere scomposti nei loro elementi “nucleari” e ricondotti quindi alle azioni degli individui e alle loro conseguenze sia intenzionali che in intenzionali. “Micropolitica” indica, inoltre, una prospettiva d’analisi per la quale le relazioni che si definiscono come specificamente politiche, o almeno alcuni elementi di azione politica, possono essere colti non solo nelle grandi organizzazioni (come lo stato), ma anche nei gruppi più piccoli con gradi minimi di complessità sociale di istituzionalizzazione. Concetti molto diffusi nel linguaggio scientifico e comune –come stato, sistema politico, partito, movimento, elettorato, ecc.- sono soltanto concetti “ausiliari”, stenogrammi utili a rappresentare situazioni storico-sociali in cui le entità collettive non hanno , di per se, alcuna esistenza autonoma: di fatto, esistono solo gli individui e sono questi – governanti, parti tanti, elettori, cittadini- che pensano e agiscono in base alle proprie idee, determinando con le loro azioni una cascata di eventi causali e casuali. Nel solco della tradizione dell’individualismo metodologico, l’autore propone in questo libro una rivisitazione critica di alcune fra le categorie basilari dell’agire politico, che costituiscono – al tempo stesso- altrettante dimensioni elementari e specifiche della vita nella grande varietà di forme sociali in cui si manifesta: il potere, la partecipazione, le scelte pubbliche, la rappresentanza, le agenzie collettive, l’amministrazione, la democrazia. Il che vale come una proposta originale di ripensamento della teoria politica in chiave di realismo critico.Pubblicazioni consigliate
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