Il contributo rilegge criticamente il rapporto tha presidio pubblico della concorrenza e azioni di danno promosse dalle vittime di illeciti antitrust. L’impostazione tradizionale assumeva che il compito di arginare deviazioni monopolistiche corrispondesse a un interesse pubblico e dovesse, di conseguenza, essere affidato al controllo pubblicistico. In questo quadro, l’iniziativa del privato intesa a ottenere ristoro per il pregiudizio subito rimaneva al margine del quadro complessivo, anche perché penalizzata da una cospicua serie di ostacoli tecnici.. Le analisi teoriche tendono tuttavia –non senza qualche resistenza- a dimostrare che il public enforcement è insufficiente nella prospettiva di un’efficace deterrenza delle distorsioni anticompetitive. Di qui il faticoso tentativo, rimasto sin qui quasi incoato, di incentivare il versante privato: traiettoria resa vieppiù complicata dall’irrisolta opzione di base tra la creazione di regole settoriali e il ricorso, che sembra ora prevalere, a più complessi interventi di sistema.
Complementarietà irrisolte: presidio (pubblico) del mercato e azioni (private) di danno / Pardolesi, Roberto. - In: MERCATO CONCORRENZA REGOLE. - ISSN 1590-5128. - XIII:3(2011), pp. 461-477. [10.1434/35970]
Titolo: | Complementarietà irrisolte: presidio (pubblico) del mercato e azioni (private) di danno | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2011 | |
Rivista: | ||
Citazione: | Complementarietà irrisolte: presidio (pubblico) del mercato e azioni (private) di danno / Pardolesi, Roberto. - In: MERCATO CONCORRENZA REGOLE. - ISSN 1590-5128. - XIII:3(2011), pp. 461-477. [10.1434/35970] | |
Abstract: | Il contributo rilegge criticamente il rapporto tha presidio pubblico della concorrenza e azioni di danno promosse dalle vittime di illeciti antitrust. L’impostazione tradizionale assumeva che il compito di arginare deviazioni monopolistiche corrispondesse a un interesse pubblico e dovesse, di conseguenza, essere affidato al controllo pubblicistico. In questo quadro, l’iniziativa del privato intesa a ottenere ristoro per il pregiudizio subito rimaneva al margine del quadro complessivo, anche perché penalizzata da una cospicua serie di ostacoli tecnici.. Le analisi teoriche tendono tuttavia –non senza qualche resistenza- a dimostrare che il public enforcement è insufficiente nella prospettiva di un’efficace deterrenza delle distorsioni anticompetitive. Di qui il faticoso tentativo, rimasto sin qui quasi incoato, di incentivare il versante privato: traiettoria resa vieppiù complicata dall’irrisolta opzione di base tra la creazione di regole settoriali e il ricorso, che sembra ora prevalere, a più complessi interventi di sistema. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11385/36081 | |
Appare nelle tipologie: | 01.1 - Articolo su rivista (Article) |
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File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
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