Tutela del risparmio o tutela dell’iniziativa economica dell’imprenditore? In verità i due interessi non sono contrapposti ma convergenti nella promozione dello sviluppo capitalistico: il risparmio diffuso, se non è protetto, preferisce impieghi diversi dall’impresa impedendone lo sviluppo. La difficoltà è di adeguare le discipline agli obiettivi, cosa che il nostro ordinamento non è riuscito a perseguire. Ad una sovrabbondante regolamentazione non corrisponde la sua efficienza: abbiamo i costi anche esagerati di una regolamentazione di protezione, senza averne i benefici. Nonostante la forte regolamentazione, l’esperienza mostra una scarsità di difese civilistiche, che ha portato la norma penale a svolgere un ruolo sostitutivo nel fare emergere situazioni di scandalo. In tema di società per azioni questa deficienza dello strumento privatistico è andata aggravandosi con la recente riforma del diritto societario, che ha fortemente abbassato le tutele private (limitazione impugnativa deliberazioni assembleari, indebolimento controlli del c.d.a. sugli amministratori delegati, svuotamento del principio del conflitto di interesse ecc.) ed ha isolato nel suo potere praticamente individuale il CEO (amministratore delegato). Proprio dal ripristino delle tutele privatistiche all’interno della s.p.a occorre partire per porre rimedio a questa anomalia tutta italiana.
I problemi dell'attuale disciplina delle società per azioni: esposizione per temi e ipotesi di disposizioni / Visentini, Gustavo; Panzironi, Valeria. - In: ECONOMIA ITALIANA. - ISSN 0392-775X. - 2(2007), pp. 297-341.
I problemi dell'attuale disciplina delle società per azioni: esposizione per temi e ipotesi di disposizioni
VISENTINI, GUSTAVO;PANZIRONI, VALERIA
2007
Abstract
Tutela del risparmio o tutela dell’iniziativa economica dell’imprenditore? In verità i due interessi non sono contrapposti ma convergenti nella promozione dello sviluppo capitalistico: il risparmio diffuso, se non è protetto, preferisce impieghi diversi dall’impresa impedendone lo sviluppo. La difficoltà è di adeguare le discipline agli obiettivi, cosa che il nostro ordinamento non è riuscito a perseguire. Ad una sovrabbondante regolamentazione non corrisponde la sua efficienza: abbiamo i costi anche esagerati di una regolamentazione di protezione, senza averne i benefici. Nonostante la forte regolamentazione, l’esperienza mostra una scarsità di difese civilistiche, che ha portato la norma penale a svolgere un ruolo sostitutivo nel fare emergere situazioni di scandalo. In tema di società per azioni questa deficienza dello strumento privatistico è andata aggravandosi con la recente riforma del diritto societario, che ha fortemente abbassato le tutele private (limitazione impugnativa deliberazioni assembleari, indebolimento controlli del c.d.a. sugli amministratori delegati, svuotamento del principio del conflitto di interesse ecc.) ed ha isolato nel suo potere praticamente individuale il CEO (amministratore delegato). Proprio dal ripristino delle tutele privatistiche all’interno della s.p.a occorre partire per porre rimedio a questa anomalia tutta italiana.File | Dimensione | Formato | |
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