Sovranità

Sovereignty is the juridical rationalization of political power: the transformation of force into legitimate authority and of factual command into legal rule. From its early modern emergence alongside the State, it grounds the unity and primacy of decision over law in voluntaristic conceptions (Bodin, Hobbes), yet is continually counter-balanced by natural rights and constitutional limits (Locke) and, later, by legal formalism (Kelsen) and decisionism (Schmitt). Classical attributes—supremacy, originality, exclusivity, inclusiveness; perpetuity, inalienability, territorial boundedness; and indivisibility—structure both its internal dimension (absorption of feudal, clerical, and corporate powers; depoliticizing administration, justice, and taxation) and its external dimension (war–peace decisions within an anarchical state system). Modern challenges—constitutionalism, separation of powers, federalism, and especially pluralism—fracture the monopoly of authoritative decision. In the twentieth and twenty-first centuries, supranational law, global markets, and technocratic governance erode the fullness of state sovereignty, while emergencies reveal its dormant decisional core. The essay argues that sovereignty’s historic task—mediating power and law—now requires a renewed politico-legal synthesis capable of disciplining post-national and polycentric forms of authority.

La sovranità è la razionalizzazione giuridica del potere politico: trasformazione della forza in autorità legittima e del comando di fatto in potere di diritto. Sorta in età moderna insieme allo Stato, afferma l’unità e il primato della decisione sulla legge nelle concezioni volontaristiche (Bodin, Hobbes), ma incontra limiti nei diritti naturali e nel costituzionalismo (Locke) e, in seguito, nel formalismo normativo (Kelsen) e nel decisionismo (Schmitt). Gli attributi classici—supremazia, originalità, esclusività, inclusività; perpetuità, inalienabilità, territorialità; indivisibilità—strutturano la sua dimensione interna (assorbimento di poteri feudali, clericali e corporativi; amministrazione, giustizia e fisco come strumenti di spoliticizzazione) e quella esterna (decisione su guerra e pace in un sistema privo di giudice universale). Critiche moderne—costituzionalismo, separazione dei poteri, federalismo e soprattutto pluralismo—frammentano il monopolio della decisione legittima. Tra XX e XXI secolo, diritto sovranazionale, mercati globali e governance tecnocratica erodono la pienezza della sovranità statale, mentre le eccezioni ne riattivano il nucleo decisionale latente. Il saggio sostiene che il compito storico della sovranità—mediare tra potere e diritto—richiede oggi una nuova sintesi politico-giuridica capace di disciplinare forme di autorità post-nazionali e policentriche.