Caratteristiche (e presupposti) del nuovo “metodo di governo” delineato dal Next Generation EU

In this contribution, it is argued that the Next Generation EU (NGEU) and above all its main component, the Recovery and Resilience Facility (RRF), have marked a clear discontinuity in the way the European Union pursues its policies, designing, with the procedure provided for by Regulation (EU) 2021/241, a new "method of government", which in some way is halfway between the traditional "community method" and the "intergovernmental method". Once the lexical choice has been clarified, consisting in the use of the expression "method of government", instead of the term "governance", the main legal and financial prerequisites and the essential characteristics of this new "method of governance" are identified. In this regard, the continuous bilateral dialogue between the Commission and the Member State concerned that takes place during the formation, modification and implementation of the Plan is recognized as playing a decisive role. The importance of this last dialogical element also justifies the choice of a possible name to be attributed to the new "method of government", for which the adjective "Euro-national" is proposed.

In questo contributo si sostiene che il Next Generation EU (NGEU) e soprattutto la sua componente principale, il Recovery and Resilience Facility (RRF), abbiano marcato una chiara discontinuità nel modo in cui l’Unione europea persegue le proprie politiche, disegnando, con il procedimento previsto dal Regolamento (UE) 2021/241, un nuovo “metodo di governo”, che in qualche modo si pone a metà strada tra il tradizionale “metodo comunitario” e il “metodo intergovernativo”. Una volta chiarita la scelta lessicale, consistente nell’utilizzo dell’espressione “metodo di governo” al posto del termine “governance”, si individuano i principali presupposti, giuridici e finanziari, e le caratteristiche essenziali del nuovo “metodo di governo”. In proposito, un ruolo determinante è riconosciuto al continuo dialogo bilaterale tra la Commissione e lo Stato membro interessato che accompagna la formazione, la modifica e l’attuazione del Piano. L’importanza di questo elemento dialogico giustifica la scelta di un possibile nome da attribuire al nuovo “metodo di governo”, per il quale si propone l’aggettivo “euro-nazionale”.