Nel dicembre 1999 l’Unione Europea riconosceva ufficialmente alla Turchia lo status di paese candidato per l’adesione, aprendo così una nuova fase nel lungo processo di integrazione turco in Europa. Circa un decennio dopo, i progressi compiuti sulla strada della democratizzazione avrebbero spinto l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) di Recep Tayyip Erdogan, al potere dal 2002, a fissare come obiettivo per la piena membership per il 2023 – anno in cui la repubblica fondata da Mustafa Kemal celebrerà il suo primo centenario. Da allora, il tortuoso cammino della Turchia verso l’Europa si è ripetutamente arrestato e oggi il tema dell’ingresso in UE, per quanto centrale, sembra essere stato rinviato a data da destinarsi. Ciò non solo per effetto della progressiva crisi interna dell’Unione e della recente deriva autoritaria del regime di Erdogan, ma anche a causa degli importanti mutamenti avvenuti nel frattempo sulla scena internazionale. In particolare il problema della gestione dei flussi migratori, provenienti da un Medio Oriente sempre più travagliato, ha assunto un peso crescente nelle relazioni bilaterali. I saggi qui raccolti, frutto di uno studio finanziato dal programma d’Ateneo di Avvio alla ricerca, offrono alcuni spunti di riflessione e proposte interpretative sull’evoluzione dei rapporti tra Turchia e Unione europea. Attraverso una prospettiva multi-disciplinare, gli autori affrontano una delle questioni più controverse e ineludibili nella storia e nel dibattito politico contemporanei, proponendone un’analisi fedele alla complessità delle dinamiche in gioco.
Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea (1995-2012) / Lella, Giovanni. - (2018), pp. 85-112.
Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea (1995-2012)
Giovanni Lella
2018
Abstract
Nel dicembre 1999 l’Unione Europea riconosceva ufficialmente alla Turchia lo status di paese candidato per l’adesione, aprendo così una nuova fase nel lungo processo di integrazione turco in Europa. Circa un decennio dopo, i progressi compiuti sulla strada della democratizzazione avrebbero spinto l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) di Recep Tayyip Erdogan, al potere dal 2002, a fissare come obiettivo per la piena membership per il 2023 – anno in cui la repubblica fondata da Mustafa Kemal celebrerà il suo primo centenario. Da allora, il tortuoso cammino della Turchia verso l’Europa si è ripetutamente arrestato e oggi il tema dell’ingresso in UE, per quanto centrale, sembra essere stato rinviato a data da destinarsi. Ciò non solo per effetto della progressiva crisi interna dell’Unione e della recente deriva autoritaria del regime di Erdogan, ma anche a causa degli importanti mutamenti avvenuti nel frattempo sulla scena internazionale. In particolare il problema della gestione dei flussi migratori, provenienti da un Medio Oriente sempre più travagliato, ha assunto un peso crescente nelle relazioni bilaterali. I saggi qui raccolti, frutto di uno studio finanziato dal programma d’Ateneo di Avvio alla ricerca, offrono alcuni spunti di riflessione e proposte interpretative sull’evoluzione dei rapporti tra Turchia e Unione europea. Attraverso una prospettiva multi-disciplinare, gli autori affrontano una delle questioni più controverse e ineludibili nella storia e nel dibattito politico contemporanei, proponendone un’analisi fedele alla complessità delle dinamiche in gioco.File | Dimensione | Formato | |
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