L’audiovisivo costituisce un’area strategica per l’Italia, rappresentando al contempo un’industria fondamentale per la crescita economica del paese e un importante settore culturale. Come evidenzia la Commissione Europea, i prodotti audiovisivi non sono solo “beni economici che offrono notevoli opportunità̀ per creare ricchezza e occupazione”, ma anche “beni culturali che rispecchiano e modellano le nostre società̀”. Proprio la dimensione culturale del settore spiega perché́ gli Stati europei possano – entro certi limiti –sostenere le attività̀ audiovisive, in deroga al divieto di aiuti di stato suscettibili di distorcere e compromettere la concorrenza nel mercato interno. Questo libro riguarda lo Stato italiano come promotore del cinema, il segmento del settore audiovisivo che include le opere destinate alle sale cinematografiche. Con uno sguardo che attraversa passato, presente e futuro, e tramite un confronto con la Francia, il lavoro ricostruisce le funzioni cui lo Stato promotore di cinema adempie, i principi che guidano la sua azione, così come l’organizzazione, gli strumenti e le procedure che adotta a tal fine. Il libro evidenzia, inoltre, effetti, problemi e ambiguità̀ che scaturiscono dall’impianto dell’attività̀ di promozione, offrendo una prospettiva nuova su come lo Stato influenza le condizioni in cui le opere culturali vengono create, distribuite e fruite. L’obiettivo ultimo è contribuire allo sviluppo di una nuova area di ricerca, il diritto pubblico dell’audiovisivo, cui afferiscono molteplici interventi normativi che nel loro insieme danno luogo ad un quadro artico- lato e complesso.
Lo Stato promotore di cinema in Italia e in Francia / Giusti, Maria. - 32(2024), pp. 1-364.
Lo Stato promotore di cinema in Italia e in Francia
MARIA GIUSTI
2024
Abstract
L’audiovisivo costituisce un’area strategica per l’Italia, rappresentando al contempo un’industria fondamentale per la crescita economica del paese e un importante settore culturale. Come evidenzia la Commissione Europea, i prodotti audiovisivi non sono solo “beni economici che offrono notevoli opportunità̀ per creare ricchezza e occupazione”, ma anche “beni culturali che rispecchiano e modellano le nostre società̀”. Proprio la dimensione culturale del settore spiega perché́ gli Stati europei possano – entro certi limiti –sostenere le attività̀ audiovisive, in deroga al divieto di aiuti di stato suscettibili di distorcere e compromettere la concorrenza nel mercato interno. Questo libro riguarda lo Stato italiano come promotore del cinema, il segmento del settore audiovisivo che include le opere destinate alle sale cinematografiche. Con uno sguardo che attraversa passato, presente e futuro, e tramite un confronto con la Francia, il lavoro ricostruisce le funzioni cui lo Stato promotore di cinema adempie, i principi che guidano la sua azione, così come l’organizzazione, gli strumenti e le procedure che adotta a tal fine. Il libro evidenzia, inoltre, effetti, problemi e ambiguità̀ che scaturiscono dall’impianto dell’attività̀ di promozione, offrendo una prospettiva nuova su come lo Stato influenza le condizioni in cui le opere culturali vengono create, distribuite e fruite. L’obiettivo ultimo è contribuire allo sviluppo di una nuova area di ricerca, il diritto pubblico dell’audiovisivo, cui afferiscono molteplici interventi normativi che nel loro insieme danno luogo ad un quadro artico- lato e complesso.File | Dimensione | Formato | |
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