Il notaio e le città invisibili del diritto

The essay aims to reflect on the notary function based on the post-mod- ern theory. In particular three factors determine a rethinking of the notarial activity that from a mere certifier becomes a true inventor of law: the overcoming of the logic of juridical syllogism, the organization of the sources of law in a reticular and no longer hierarchical sense, the so-called hermeneutic approach. The reasoning underlying the notary’s assessments changes from a syl- logistic judgment of adequacy to a judgment of consistency with the prin- ciples of the legal system. Hence the need to supply the acts drawn up by the notary with a moti- vation that represents the argumentation functional to the evaluation of the will of the parties. The notary from mere documenter becomes the artist of the contract.

Il contributo ha l’obiettivo di svolgere una riflessione intorno alla funzione notarile alla luce della svolta post-moderna. Il superamento della logica della fattispecie, la organizzazione delle fonti del diritto in senso reticolare e non più gerarchico, la c.d. svolta ermeneutica determinano un ripensamento della attività notarile che da mero certificatore diventa vero è proprio inventore del diritto. Muta il ragionamento che si pone alla base delle valutazioni del notaio: da un giudizio sillogistico di adeguatezza si passa ad un giudizio di coerenza con i principi dell’ordinamento. Da qui l’emersione della necessità di corredare l’atto redatto dal notaio con una motivazione che rappresenta il momento argomentativo, funzionale alla valutazione della volontà delle parti. Il notaio da mero documentatore diviene l’artista del contratto