Seenotrettung und Zugang zu fremden Häfen im Völkerrecht

On 29.6.2019, Carola Rackete, captain of the Sea-Watch 3, decided to enter the port of Lampedusa without the permission of the Italian coast guard. This paper examines her decision under international law. The paper discusses the following approaches to a possible right to enter foreign ports: firstly, a general right to access all ports; secondly, the rules concerning the Place of Safety and, thirdly, customary international law. There is no general right to access all ports. Furthermore, the rules concerning the Place of Safety do not grant access to foreign ports. However, according to the author, Rackete rightfully invoked the right to enter the port of Lampedusa due to distress aboard the vessel in compliance with customary international law.

L'articolo esplora, sotto il profilo del diritto internazionale, se Carola Rackete abbia avuto diritto all'ingresso nel porto di Lampedusa con la sua nave Sea-Watch 3 il 29 giugno 2019, nonostante l'autorità portuale italiana le avesse negato l'accesso. L'analisi contempla l'applicazione di un diritto generale di accesso al porto, del diritto di accesso secondo le disposizioni sul Place of Safety o del diritto internazionale consuetudinario relativo ai porti di emergenza. Il diritto generale di accesso al porto è escluso; nemmeno il diritto di accesso può derivare dalle norme sul Place of Safety. L'autore giunge quindi alla conclusione che Rackete ha legittimamente invocato il diritto internazionale consuetudinario dei porti di rifugio.