Gli ultimi cinquant’anni del «fa[re] stato»

SOMMARIO: 1. Giurisdizione, potere, autorità – 2. La complessità dell’«accertamento» e il primato del giudice – 3. Costi e rischi della qualità dell’accertamento e natura delle situazioni regolate – 4. La regiudicata e la ritenuta ammissibilità di ulteriormente «decidere della sua autorità»: la forza del comando come oggetto essa stessa di una prestazione di servizio – 5. Dalla logica del potere (unitario) a quella del servizio, dall’immunità di fare del bianco il nero alla responsabilità per l’errore – 6. La formazione della regiudicata come fatto storico e l’ossimoro del «giudicato ingiusto» – 7. La giurisdizione in funzione di rimedio nelle liti B2C e la preclusione asimmetrica – 8. La progressiva affermazione della logica rimediale nella tutela euro-unitaria dei diritti del consumatore: il disallineamento di giudizio e processo – 9. La regiudicata on demand nelle liti B2B e l’esigenza di mantenere nell’ambito dell’autonomia privata frazioni del rapporto altrimenti coperte da preclusione, ma senza giudizio – 10. L’espansione attuale della tendenza verso una piena e costante natura opzionale della regiudicata (con qualche limite) – 11. La endless relitigation nel circolo giurisdizionale multilivello (CGUE – CEDU): in prospettiva, la revocazione per incostituzionalità della cosa giudicata – 12. Il giudicato non è più il diamante dell’ordinamento giuridico.