Il contributo svolge alcune considerazioni sul nuovo filtro di giudizio che la riforma Cartabia ha introdotto per definire l’esito dell’udienza preliminare. La riflessione nasce dall’idea secondo cui l’esigenza di rendere il processo penale più efficiente non può autorizzare di per sé conclusioni positive affrettate: occorre, infatti, evitare giudizi che si alimentino sul piano valoriale dalla sola tematica dei tempi di definizione dei procedimenti penali. In relazione all’udienza preliminare, poi, è necessario interrogarsi non solo sulla reale capacità deflativa dei nuovi meccanismi previsti ma anche sulla loro compatibilità con i canoni del giusto processo. In questa prospettiva, lo scritto analizza le distorsioni che la nuova regola di giudizio potrebbe provocare – in un’ottica di sistema – al modello accusatorio e ai principi che lo governano. In seconda battuta – sul versante della capacità deflativa – si indaga la capacità innovativa di tale cambiamento, soprattutto alla luce del quadro storico che mostra come la cangiante vocazione del filtro che l’udienza si è vista attribuire nell’evoluzione normativa non ha praticamente mai sortito gli effetti desiderati.
Cambiare tutto per non cambiare niente: riflessioni sparse sulla "nuova" udienza preliminare / Di Leverano, Aurora Maria. - In: ARCHIVIO PENALE. - ISSN 2384-9479. - (2023), pp. 1-23.
Cambiare tutto per non cambiare niente: riflessioni sparse sulla "nuova" udienza preliminare
Aurora Maria Di Leverano
2023
Abstract
Il contributo svolge alcune considerazioni sul nuovo filtro di giudizio che la riforma Cartabia ha introdotto per definire l’esito dell’udienza preliminare. La riflessione nasce dall’idea secondo cui l’esigenza di rendere il processo penale più efficiente non può autorizzare di per sé conclusioni positive affrettate: occorre, infatti, evitare giudizi che si alimentino sul piano valoriale dalla sola tematica dei tempi di definizione dei procedimenti penali. In relazione all’udienza preliminare, poi, è necessario interrogarsi non solo sulla reale capacità deflativa dei nuovi meccanismi previsti ma anche sulla loro compatibilità con i canoni del giusto processo. In questa prospettiva, lo scritto analizza le distorsioni che la nuova regola di giudizio potrebbe provocare – in un’ottica di sistema – al modello accusatorio e ai principi che lo governano. In seconda battuta – sul versante della capacità deflativa – si indaga la capacità innovativa di tale cambiamento, soprattutto alla luce del quadro storico che mostra come la cangiante vocazione del filtro che l’udienza si è vista attribuire nell’evoluzione normativa non ha praticamente mai sortito gli effetti desiderati.File | Dimensione | Formato | |
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