The article aims at questioning if food can be used as a geopolitical tool, specifically with regard to those policies implemented by the Russian government against Ukraine. The authors intend to show the existence in the Russian geopolitical tradition of a persistent factor, that is using food to pursuit national interests, as revealed during the study of the Soviet Union’s and the Russian Federation’s political history. Furthermore, the analysis enlightens how other international actors occur and influence the production, consumption and protection of the right to food, resulting in severe consequences on the international food supply governance. To this end, the ultimate goal of the authors is to shed a light on food security and how it represents a violated right internationally, due to the adoption of restrictive economic policies, which limit the access to the feeding of involved populations. Thus, despite the existence of international agencies and organizations whose mission is population food security, this is still difficult to achieve, especially in the poorest regions of the world.

L’articolo indaga l’uso del cibo come strumento di pressione geopolitica, con particolare riferimento alle politiche attuate dalla Russia nei confronti dell’Ucraina. Il contributo ipotizza e ricostruisce l’esistenza nella tradizione politica russa di una linea di continuità tra passato e presente con riguardo all’atteggiamento dell’Unione Sovietica (URSS) prima e della Federazione Russa poi, nell’utilizzare il cibo per il perseguimento degli interessi geopolitici della nazione. Come si cerca di evidenziare, si tratta di una pratica geopolitica perseguita anche da altri attori internazionali che, attraverso politiche economiche limitati l’accesso al cibo, produce serie conseguenze sulla governance internazionale dell’alimentazione. Dunque, malgrado l’esistenza di agenzie e organizzazioni internazionali che agiscono nel tentativo di garantirne il rispetto, la tutela della sicurezza alimentare mondiale rimane un obiettivo ancora difficile da raggiungere, soprattutto nelle regioni più povere del mondo.

Il cibo come strumento di pressione geopolitica: il caso russo-ucraino / Giordano, Alfonso; Lucenti, Flavia. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - 1:1(2018), pp. 169-180. [10.13128/bsgi.v1i1.98]

Il cibo come strumento di pressione geopolitica: il caso russo-ucraino

Alfonso Giordano;Flavia Lucenti
2018

Abstract

The article aims at questioning if food can be used as a geopolitical tool, specifically with regard to those policies implemented by the Russian government against Ukraine. The authors intend to show the existence in the Russian geopolitical tradition of a persistent factor, that is using food to pursuit national interests, as revealed during the study of the Soviet Union’s and the Russian Federation’s political history. Furthermore, the analysis enlightens how other international actors occur and influence the production, consumption and protection of the right to food, resulting in severe consequences on the international food supply governance. To this end, the ultimate goal of the authors is to shed a light on food security and how it represents a violated right internationally, due to the adoption of restrictive economic policies, which limit the access to the feeding of involved populations. Thus, despite the existence of international agencies and organizations whose mission is population food security, this is still difficult to achieve, especially in the poorest regions of the world.
2018
Food geopolitics, food security studies, Russian Federation, Ukraine, right to food
Geopolitica del cibo, food security studies, Federazione Russa, Ucraina, diritto al cibo
L’articolo indaga l’uso del cibo come strumento di pressione geopolitica, con particolare riferimento alle politiche attuate dalla Russia nei confronti dell’Ucraina. Il contributo ipotizza e ricostruisce l’esistenza nella tradizione politica russa di una linea di continuità tra passato e presente con riguardo all’atteggiamento dell’Unione Sovietica (URSS) prima e della Federazione Russa poi, nell’utilizzare il cibo per il perseguimento degli interessi geopolitici della nazione. Come si cerca di evidenziare, si tratta di una pratica geopolitica perseguita anche da altri attori internazionali che, attraverso politiche economiche limitati l’accesso al cibo, produce serie conseguenze sulla governance internazionale dell’alimentazione. Dunque, malgrado l’esistenza di agenzie e organizzazioni internazionali che agiscono nel tentativo di garantirne il rispetto, la tutela della sicurezza alimentare mondiale rimane un obiettivo ancora difficile da raggiungere, soprattutto nelle regioni più povere del mondo.
Il cibo come strumento di pressione geopolitica: il caso russo-ucraino / Giordano, Alfonso; Lucenti, Flavia. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - 1:1(2018), pp. 169-180. [10.13128/bsgi.v1i1.98]
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Giordano, A., Lucenti, F. (2018). Il cibo come strumento di pressione geopolitica il caso russo-ucraino. Bollettino della Società Geografica Italiana, 169-180.pdf

Open Access

Tipologia: Versione dell'editore
Licenza: Tutti i diritti riservati
Dimensione 586.4 kB
Formato Adobe PDF
586.4 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11385/227498
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact