Muovendo dalla colpa propria (o causale) del danneggiato e dalla sequenza degli eventi per lui prevedibili, il giudice ricostruirà l’area della (pseudo) auto-responsabilità, ossia del segmento di storia imputabile a lui stesso. A questo punto delle due, l’una: o tale area si stende sino all’intero novero delle conseguenze risarcibili, ed allora si tratterà di un fatto dannoso irrilevante, dacché esso si risolve in un pregiudizio a se medesimi; oppure essa si ferma prima ( n prima eziologico e non cronologico), ed allora le ulteriori conseguenze risarcibili rifluiranno — esse sole — nel circuito della responsabilità aquiliana del terzo. L’analisi della colpa propria si dimostra così strumentale e perciò necessaria al fine di delimitare l’area del fatto rilevante.
Volenti non fit iniuria (Auto-responsabilità e danno) / Orlandi, Mauro. - (2011), pp. 233-256.
Volenti non fit iniuria (Auto-responsabilità e danno)
Orlandi, Mauro
2011
Abstract
Muovendo dalla colpa propria (o causale) del danneggiato e dalla sequenza degli eventi per lui prevedibili, il giudice ricostruirà l’area della (pseudo) auto-responsabilità, ossia del segmento di storia imputabile a lui stesso. A questo punto delle due, l’una: o tale area si stende sino all’intero novero delle conseguenze risarcibili, ed allora si tratterà di un fatto dannoso irrilevante, dacché esso si risolve in un pregiudizio a se medesimi; oppure essa si ferma prima ( n prima eziologico e non cronologico), ed allora le ulteriori conseguenze risarcibili rifluiranno — esse sole — nel circuito della responsabilità aquiliana del terzo. L’analisi della colpa propria si dimostra così strumentale e perciò necessaria al fine di delimitare l’area del fatto rilevante.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.