Il giudice “idoneo” tra ordinamento interno e principi sovranazionali: il giusto processo dalla teoria alla pratica

La terzietà e l’imparzialità del giudice rappresentano secondo la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo l’elemento presupposto del giusto processo e perciò devono considerarsi meritevoli di una tutela che abbracci anche quelle situazioni che, seppur non codificate, minacciano concretamente l’imparzialità del giudicante. Diviene allora di fondamentale importanza interpretare i precetti che disciplinano le caratteristiche minime del giudice alla luce di quanto forgiato dalle “fonti prevalenti”. E – a fronte di una giurisprudenza refrattaria e di un apparato codicistico carente – occorre trovare un rimedio che realizzi il passaggio dall’enunciazione del principio del giusto processo all’effettiva celebrazione di un processo giusto.