Il saggio muove dai fondamentali principi di libertà religiosa e di laicità dello Stato per analizzare il ruolo della famiglia nell’educazione religiosa del minore. Sul presupposto che l’avviamento all’orientamento religioso rientri nel potere-dovere dei genitori di istruire ed educare i figli nel rispetto del loro carattere, delle loro tendenze e delle loro potenzialità, vengono passate in rassegna le situazioni in cui le convinzioni religiose dei genitori offrano motivi di contrasto, come accade in particolare nei casi di appartenenza o sopravvenuta adesione a confessioni diverse e di famiglie disgregate e ricomposte. La disparità di culto e/o di orientamento religioso tra genitori, costituendo possibile motivo di dissidio, impone una particolare attenzione all’interesse del minore e alla salvaguardia della sua libertà di scelta, subordinata ovviamente all’attitudine al discernimento e ragguagliata al grado di maturazione raggiunto. L’analisi sfocia nella ricognizione di alcune vicende giurisprudenziali di peculiare interesse in argomento e nel richiamo alle non numerose statuizioni normative concernenti la libertà religiosa del minore, tra le quali spicca la legge n. 281 del 1986 che accorda agli studenti delle scuole medie superiori la scelta di frequentare o meno l’ora scolastica di religione.
L'educazione religiosa del minore nella società multiculturale / Tamponi, Michele. - (2021), pp. 187-205.
L'educazione religiosa del minore nella società multiculturale
Michele Tamponi
2021
Abstract
Il saggio muove dai fondamentali principi di libertà religiosa e di laicità dello Stato per analizzare il ruolo della famiglia nell’educazione religiosa del minore. Sul presupposto che l’avviamento all’orientamento religioso rientri nel potere-dovere dei genitori di istruire ed educare i figli nel rispetto del loro carattere, delle loro tendenze e delle loro potenzialità, vengono passate in rassegna le situazioni in cui le convinzioni religiose dei genitori offrano motivi di contrasto, come accade in particolare nei casi di appartenenza o sopravvenuta adesione a confessioni diverse e di famiglie disgregate e ricomposte. La disparità di culto e/o di orientamento religioso tra genitori, costituendo possibile motivo di dissidio, impone una particolare attenzione all’interesse del minore e alla salvaguardia della sua libertà di scelta, subordinata ovviamente all’attitudine al discernimento e ragguagliata al grado di maturazione raggiunto. L’analisi sfocia nella ricognizione di alcune vicende giurisprudenziali di peculiare interesse in argomento e nel richiamo alle non numerose statuizioni normative concernenti la libertà religiosa del minore, tra le quali spicca la legge n. 281 del 1986 che accorda agli studenti delle scuole medie superiori la scelta di frequentare o meno l’ora scolastica di religione.File | Dimensione | Formato | |
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