L’obiettivo del lavoro è quello di esaminare i profili fiscali del settore dei beni culturali, individuando al contempo possibili soluzioni alle criticità evidenziate nel corso della trattazione. In linea di massima, le misure fiscali analizzate sono state suddivise in tre categorie: le misure a favore dei soggetti che effettuano liberalità, nell’ambito delle quali riveste una particolare rilevanza il c.d. Art bonus; le misure a favore di soggetti che svolgono attività a tutela dei beni culturali, nell’ambito delle quali assumono un rilievo particolare le start-up innovative e le società benefit; infine, le misure a favore dei titolari di beni culturali. A tali categorie si aggiungono le sponsorizzazioni e le norme che consentono di destinare una quota del reddito a soggetti che operano in ambito culturale. La parte conclusiva del lavoro è dedicata al crowdfunding, in relazione al quale viene messa in luce l’inidoneità del sistema normativo attualmente vigente a regolare compiutamente le conseguenze fiscali derivanti dall’impiego di strumenti tecnologici a sostegno del patrimonio culturale.
Beni culturali e agevolazioni fiscali: stato dell’arte, criticità e prospettive di riforma / DI MARCANTONIO, Valentina. - In: DIRITTO E PROCESSO TRIBUTARIO. - ISSN 2421-2385. - 3/2016(2017), pp. 355-412.
Beni culturali e agevolazioni fiscali: stato dell’arte, criticità e prospettive di riforma
Valentina Di Marcantonio
2017
Abstract
L’obiettivo del lavoro è quello di esaminare i profili fiscali del settore dei beni culturali, individuando al contempo possibili soluzioni alle criticità evidenziate nel corso della trattazione. In linea di massima, le misure fiscali analizzate sono state suddivise in tre categorie: le misure a favore dei soggetti che effettuano liberalità, nell’ambito delle quali riveste una particolare rilevanza il c.d. Art bonus; le misure a favore di soggetti che svolgono attività a tutela dei beni culturali, nell’ambito delle quali assumono un rilievo particolare le start-up innovative e le società benefit; infine, le misure a favore dei titolari di beni culturali. A tali categorie si aggiungono le sponsorizzazioni e le norme che consentono di destinare una quota del reddito a soggetti che operano in ambito culturale. La parte conclusiva del lavoro è dedicata al crowdfunding, in relazione al quale viene messa in luce l’inidoneità del sistema normativo attualmente vigente a regolare compiutamente le conseguenze fiscali derivanti dall’impiego di strumenti tecnologici a sostegno del patrimonio culturale.File | Dimensione | Formato | |
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