Autorevoli esponenti di Camera e Senato fanno a gara nel richiedere la possibile istituzione di commissioni speciali, mono o bicamerali, per seguire da vicino il processo di utilizzo dei fondi europei stanziati nell’ambito del programma “Next Generation EU”. Da un lato, si afferma così un’esigenza sacrosanta, che è quella di assicurare un coinvolgimento non solo, com’è ovvio, del Governo, ma altresì del Parlamento, e quindi dei rappresentanti di tutte le forze politiche e di tutte le aree del Paese, in un processo decisionale dal cui esito dipende il destino, nel breve, ma anche nel medio e lungo termine, dell’economia italiana. Dall’altro, però, non si può non segnalare che proprio Camera e Senato risultano “inadempienti” in proposito, non avendo dato seguito a una prescrizione costituzionale che, sin dal 2012, in non casuale coincidenza con l’introduzione della clausola dell’equilibrio di bilancio, obbligava i regolamenti parlamentari a esercitare “la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all'equilibrio tra entrate e spese nonché alla qualità e all'efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni” (art. 5, comma 4, l. cost. n. 1/2012).
Meccanismi istituzionali per i fondi del “Next Generation EU” / Lupo, Nicola. - In: IL MULINO. - ISSN 1973-8145. - (2020), pp. 1-2.
Meccanismi istituzionali per i fondi del “Next Generation EU”
Nicola Lupo
2020
Abstract
Autorevoli esponenti di Camera e Senato fanno a gara nel richiedere la possibile istituzione di commissioni speciali, mono o bicamerali, per seguire da vicino il processo di utilizzo dei fondi europei stanziati nell’ambito del programma “Next Generation EU”. Da un lato, si afferma così un’esigenza sacrosanta, che è quella di assicurare un coinvolgimento non solo, com’è ovvio, del Governo, ma altresì del Parlamento, e quindi dei rappresentanti di tutte le forze politiche e di tutte le aree del Paese, in un processo decisionale dal cui esito dipende il destino, nel breve, ma anche nel medio e lungo termine, dell’economia italiana. Dall’altro, però, non si può non segnalare che proprio Camera e Senato risultano “inadempienti” in proposito, non avendo dato seguito a una prescrizione costituzionale che, sin dal 2012, in non casuale coincidenza con l’introduzione della clausola dell’equilibrio di bilancio, obbligava i regolamenti parlamentari a esercitare “la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all'equilibrio tra entrate e spese nonché alla qualità e all'efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni” (art. 5, comma 4, l. cost. n. 1/2012).File | Dimensione | Formato | |
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