Le nuove tecnologie della comunicazione hanno modificato i tradizionali modelli produttivi e distributivi dell'informazione, determinando spesso difficoltà nel recuperare gli investimenti effettuati in internet. In particolare, gli editori premono per una regolazione dell'ambiente digitale, che consenta una maggiore tutela dei propri contenuti, perlopiù attraverso gli istituti tipici della proprietà intellettuale, al fine di arginare condotte di "free-riding" da parte di soggetti come motori di ricerca e c.d. "news aggregators". Dopo aver analizzato i possibili scenari e soluzioni, saranno prese in considerazione le proposte di intervento sul sistema dei diritti di proprietà intellettuale, essendo questa la tendenza che sembra emergere negli Stati europei. Si tratterà, anzitutto, di chiarire se l'attuale disciplina di diritto d'autore sia in grado di essere efficacemente applicata in ambiente digitale, con particolare riferimento a come dottrina e giurisprudenza si siano confrontate con il problema attuale della valutazione delle condotte dei c.d. "news aggregators", intravedendo, altresì, quali opzioni ermeneutiche siano maggiormente idonee ad operare un tale delicato bilanciamento di interessi. Saranno poi analizzate le concrete soluzioni adottate in Europa, con specifico riferimento all'ordinamento tedesco ed all'ordinamento francese, per valutare, infine, l'(in)opportunità di un eventuale intervento sulla disciplina del diritto d'autore in questo ambito.© 2019 Società editrice il Mulino
Internet e la tutela dei contenuti editoriali: soluzioni a confronto / Scalzini, Silvia. - In: MERCATO CONCORRENZA REGOLE. - ISSN 1590-5128. - 1(2014), pp. 149-190. [10.1434/76773]
Internet e la tutela dei contenuti editoriali: soluzioni a confronto
Silvia Scalzini
2014
Abstract
Le nuove tecnologie della comunicazione hanno modificato i tradizionali modelli produttivi e distributivi dell'informazione, determinando spesso difficoltà nel recuperare gli investimenti effettuati in internet. In particolare, gli editori premono per una regolazione dell'ambiente digitale, che consenta una maggiore tutela dei propri contenuti, perlopiù attraverso gli istituti tipici della proprietà intellettuale, al fine di arginare condotte di "free-riding" da parte di soggetti come motori di ricerca e c.d. "news aggregators". Dopo aver analizzato i possibili scenari e soluzioni, saranno prese in considerazione le proposte di intervento sul sistema dei diritti di proprietà intellettuale, essendo questa la tendenza che sembra emergere negli Stati europei. Si tratterà, anzitutto, di chiarire se l'attuale disciplina di diritto d'autore sia in grado di essere efficacemente applicata in ambiente digitale, con particolare riferimento a come dottrina e giurisprudenza si siano confrontate con il problema attuale della valutazione delle condotte dei c.d. "news aggregators", intravedendo, altresì, quali opzioni ermeneutiche siano maggiormente idonee ad operare un tale delicato bilanciamento di interessi. Saranno poi analizzate le concrete soluzioni adottate in Europa, con specifico riferimento all'ordinamento tedesco ed all'ordinamento francese, per valutare, infine, l'(in)opportunità di un eventuale intervento sulla disciplina del diritto d'autore in questo ambito.© 2019 Società editrice il MulinoFile | Dimensione | Formato | |
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