L’obiettivo di questo elaborato è di individuare le soluzioni proposte dalla Commissione Europea per affrontare le conseguenze perniciose derivanti dall’utilizzo (o dall’abuso) delle tecnologie digitali nelle strutture multinazionali. In primo luogo, l’articolo riassume in breve alcuni contenuti del BEPS Action Plan dell’OCSE, concentrandosi sull’Action 1 e, di conseguenza, sulla posizione adottata dalla Commissione Europea sul tema dell’economia digitale. In secondo luogo, l’articolo dà un rapido sguardo alle soluzioni di breve periodo prospettate dalla Commissione, affrontando in maniera critica l’approccio, perlomeno discutibile, assunto da tale Istituzione nei confronti delle tematiche inerenti alle imposte dirette che derivano dall’economia digitale, e dell’utilizzo del potere legislativo in un contesto in cui l’Unione Europea non è propriamente dotata di un potere normativo pieno. Il presente studio si propone, inoltre, di valutare il rapporto tra l’esercizio del potere della Commissione nell’ambito della concorrenza e della tutela del mercato interno e la sovranità fiscale degli Stati Membri. Le misure di breve periodo sono altresì valutate dal punto di vista del rispetto delle libertà fondamentali e della normativa in materia di aiuti di Stati di cui all’art. 107 TFUE. Infine, un’attenzione viene rivolta verso le misure di lungo periodo, ovverosia le nuove disposizioni in tema di IVA, che dovrebbero consentire un’azione più efficace delle Amministrazioni finanziarie nei confronti dei problemi che emergono dal commercio elettronico e dalle transazioni effettuate mediante tecnologie digitali, nonché l’introduzione della base imponibile consolidata comune (CCCTB) da parte dell’UE.
Un approccio “europeo” al fenomeno della Digital Economy / Liotta, Alessandro. - In: DIRITTO E PROCESSO TRIBUTARIO. - ISSN 2421-2385. - 2(2017), pp. ---.
Un approccio “europeo” al fenomeno della Digital Economy
Liotta, Alessandro
2017
Abstract
L’obiettivo di questo elaborato è di individuare le soluzioni proposte dalla Commissione Europea per affrontare le conseguenze perniciose derivanti dall’utilizzo (o dall’abuso) delle tecnologie digitali nelle strutture multinazionali. In primo luogo, l’articolo riassume in breve alcuni contenuti del BEPS Action Plan dell’OCSE, concentrandosi sull’Action 1 e, di conseguenza, sulla posizione adottata dalla Commissione Europea sul tema dell’economia digitale. In secondo luogo, l’articolo dà un rapido sguardo alle soluzioni di breve periodo prospettate dalla Commissione, affrontando in maniera critica l’approccio, perlomeno discutibile, assunto da tale Istituzione nei confronti delle tematiche inerenti alle imposte dirette che derivano dall’economia digitale, e dell’utilizzo del potere legislativo in un contesto in cui l’Unione Europea non è propriamente dotata di un potere normativo pieno. Il presente studio si propone, inoltre, di valutare il rapporto tra l’esercizio del potere della Commissione nell’ambito della concorrenza e della tutela del mercato interno e la sovranità fiscale degli Stati Membri. Le misure di breve periodo sono altresì valutate dal punto di vista del rispetto delle libertà fondamentali e della normativa in materia di aiuti di Stati di cui all’art. 107 TFUE. Infine, un’attenzione viene rivolta verso le misure di lungo periodo, ovverosia le nuove disposizioni in tema di IVA, che dovrebbero consentire un’azione più efficace delle Amministrazioni finanziarie nei confronti dei problemi che emergono dal commercio elettronico e dalle transazioni effettuate mediante tecnologie digitali, nonché l’introduzione della base imponibile consolidata comune (CCCTB) da parte dell’UE.File | Dimensione | Formato | |
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