The essay aims at offering an analysis of the reform to the Senate’s rules of procedure approved at the end of the 17th legislative term, on the 20th December 2017. It asks, preliminarily, which spaces are available for the reforms of parliamentary rules of procedure after the attempt of a constitutional amendment of symmetrical bicameralism was rejected by a constitutional referendum on the 4th December 2016. Then, it connects the reform of the Senate’s rules of procedure with the new electoral law (no. 165/2017). Later on, it analyses the new requirements for the establishment of parliamentary groups in the Senate, which originate a significative degree of asymmetry with the Chamber of Deputies (where the provisions adopted in 1920 are substantially still in force) and the other provisions, mostly aimed at making the rules of procedure of the two Houses more similar (even on the “EU procedures”, where the Senate seemed to have reached the most remarkable results). In its final part, the contribution deals with the attempt to strengthen the role of standing committees, asking whether the intention to adopt an “organic” reform of the Senate’s rules of procedure might be considered achieved.

Il contributo offre una analisi della riforma del regolamento del Senato approvata, sul finire della XVII legislatura, il 20 dicembre 2017. Si domanda, in via preliminare, quali siano gli spazi disponibili per riforme dei regolamenti parlamentari dopo che il tentativo di una revisione costituzionale sul bicameralismo paritario è stato respinto dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Mette poi in relazione l’approvazione della riforma del regolamento del Senato con la legge elettorale di cui alla legge n. 165 del 2017. Si sofferma quindi sulla nuova disciplina per la costituzione dei gruppi parlamentari in Senato, che crea una forte asimmetria con la Camera (in cui vige ancora, sostanzialmente, quella introdotta nel 1920), mentre le restanti disposizioni introdotte sono volte in larga parte a rendere il regolamento del Senato più vicino a quello della Camera (anche sulle “procedure europee”, dove il Senato era sembrato aver raggiunto risultati più significativi). Nella sua parte finale, il contributo si sofferma sul tentativo di valorizzazione del ruolo delle commissioni permanenti, domandandosi se l’intento di introdurre una riforma “organica” del regolamento del Senato possa ritenersi conseguito.

La riforma del 20 dicembre 2017 del (solo) regolamento del Senato, nella faticosa ricerca di un'omogeneità regolamentare tra i due rami del Parlamento / Lupo, Nicola. - In: STUDI PARLAMENTARI E DI POLITICA COSTITUZIONALE. - ISSN 0303-9714. - 50:197-198(2017), pp. 23-45.

La riforma del 20 dicembre 2017 del (solo) regolamento del Senato, nella faticosa ricerca di un'omogeneità regolamentare tra i due rami del Parlamento

Nicola Lupo
2017

Abstract

The essay aims at offering an analysis of the reform to the Senate’s rules of procedure approved at the end of the 17th legislative term, on the 20th December 2017. It asks, preliminarily, which spaces are available for the reforms of parliamentary rules of procedure after the attempt of a constitutional amendment of symmetrical bicameralism was rejected by a constitutional referendum on the 4th December 2016. Then, it connects the reform of the Senate’s rules of procedure with the new electoral law (no. 165/2017). Later on, it analyses the new requirements for the establishment of parliamentary groups in the Senate, which originate a significative degree of asymmetry with the Chamber of Deputies (where the provisions adopted in 1920 are substantially still in force) and the other provisions, mostly aimed at making the rules of procedure of the two Houses more similar (even on the “EU procedures”, where the Senate seemed to have reached the most remarkable results). In its final part, the contribution deals with the attempt to strengthen the role of standing committees, asking whether the intention to adopt an “organic” reform of the Senate’s rules of procedure might be considered achieved.
2017
Il contributo offre una analisi della riforma del regolamento del Senato approvata, sul finire della XVII legislatura, il 20 dicembre 2017. Si domanda, in via preliminare, quali siano gli spazi disponibili per riforme dei regolamenti parlamentari dopo che il tentativo di una revisione costituzionale sul bicameralismo paritario è stato respinto dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Mette poi in relazione l’approvazione della riforma del regolamento del Senato con la legge elettorale di cui alla legge n. 165 del 2017. Si sofferma quindi sulla nuova disciplina per la costituzione dei gruppi parlamentari in Senato, che crea una forte asimmetria con la Camera (in cui vige ancora, sostanzialmente, quella introdotta nel 1920), mentre le restanti disposizioni introdotte sono volte in larga parte a rendere il regolamento del Senato più vicino a quello della Camera (anche sulle “procedure europee”, dove il Senato era sembrato aver raggiunto risultati più significativi). Nella sua parte finale, il contributo si sofferma sul tentativo di valorizzazione del ruolo delle commissioni permanenti, domandandosi se l’intento di introdurre una riforma “organica” del regolamento del Senato possa ritenersi conseguito.
La riforma del 20 dicembre 2017 del (solo) regolamento del Senato, nella faticosa ricerca di un'omogeneità regolamentare tra i due rami del Parlamento / Lupo, Nicola. - In: STUDI PARLAMENTARI E DI POLITICA COSTITUZIONALE. - ISSN 0303-9714. - 50:197-198(2017), pp. 23-45.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11385/180728
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