Il commento concerne l’analisi di una delle norme più dibattute e controverse del d.lg.vo n. 231/2001 ovvero quella che introduce il principio della autonomia della responsabilità dell’ente, pur a prescindere dall'accertamento della responsabilità di una persona fisica determinata. Il lavoro si sofferma, in particolare, sulla verifica circa la compatibilità del principio ex art. 8 con il complessivo sistema delineato dal d.lg.vo n. 231/2001. Al riguardo, nell'ipotesi di mancata identificazione della persona che abbia commesso il reato, un primo ordine di perplessità discende dall'analisi dell’elemento soggettivo del reato: nel caso in cui, a seguito della mancata identificazione dell’autore, non sia possibile ricostruire la colpevolezza del singolo, viene meno la commissione di un vero e proprio «reato» quale presupposto stesso della responsabilità dell’ente. In secondo luogo, in mancanza di identificazione del reo, risulta impossibile verificare se l’autore del reato appartenga alla categoria degli apici o dei sottoposti, con la conseguente incertezza sul regime di responsabilità adottabile (tra art. 6 e art. 7 del d.lg.vo n. 231/2001). Infine, l’assenza di individuazione della persona fisica autrice del reato potrebbe risultare in contrasto con il criterio oggettivo di imputazione dell’illecito all'ente ovvero al requisito dell’aver il reo agito nell'interesse o a vantaggio dell’ente. In definitiva, l’unica possibilità di concreta applicazione dell’art. 8, in linea con le garanzie costituzionali e con i principi di fondo del sistema ex d.lg.vo n. 231, risulta quella dei casi di “imputazione soggettivamente alternativa”, che ricorrono quando non sia in discussione l’effettiva commissione di un reato nell'interesse o a vantaggio dell’ente, ma vi sia piuttosto incertezza sull'identità “anagrafica” dell’autore individuale, nell'ambito di una ristretta cerchia di soggetti puntualmente delimitati. Dopo l’analisi dell’ipotesi di non imputabilità dell’autore del reato e di quella dell’estinzione del reato per cause diverse dall'amnistia, il lavoro si conclude soffermandosi sulle prospettive de iure condendo in tema di autonomia della responsabilità dell’ente.

Bellacosa, Maurizio. (2014). Autonomia delle responsabilità dell'ente (Commento a D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231, art. 8). In Marco Levis e Andrea Perini (Eds.), La responsabilità amministrativa delle società e degli enti: commento al D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (pp. 216-230). Zanichelli. Isbn: 978-88-08-05901-7.

Autonomia delle responsabilità dell'ente (Commento a D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231, art. 8)

BELLACOSA, MAURIZIO
2014

Abstract

Il commento concerne l’analisi di una delle norme più dibattute e controverse del d.lg.vo n. 231/2001 ovvero quella che introduce il principio della autonomia della responsabilità dell’ente, pur a prescindere dall'accertamento della responsabilità di una persona fisica determinata. Il lavoro si sofferma, in particolare, sulla verifica circa la compatibilità del principio ex art. 8 con il complessivo sistema delineato dal d.lg.vo n. 231/2001. Al riguardo, nell'ipotesi di mancata identificazione della persona che abbia commesso il reato, un primo ordine di perplessità discende dall'analisi dell’elemento soggettivo del reato: nel caso in cui, a seguito della mancata identificazione dell’autore, non sia possibile ricostruire la colpevolezza del singolo, viene meno la commissione di un vero e proprio «reato» quale presupposto stesso della responsabilità dell’ente. In secondo luogo, in mancanza di identificazione del reo, risulta impossibile verificare se l’autore del reato appartenga alla categoria degli apici o dei sottoposti, con la conseguente incertezza sul regime di responsabilità adottabile (tra art. 6 e art. 7 del d.lg.vo n. 231/2001). Infine, l’assenza di individuazione della persona fisica autrice del reato potrebbe risultare in contrasto con il criterio oggettivo di imputazione dell’illecito all'ente ovvero al requisito dell’aver il reo agito nell'interesse o a vantaggio dell’ente. In definitiva, l’unica possibilità di concreta applicazione dell’art. 8, in linea con le garanzie costituzionali e con i principi di fondo del sistema ex d.lg.vo n. 231, risulta quella dei casi di “imputazione soggettivamente alternativa”, che ricorrono quando non sia in discussione l’effettiva commissione di un reato nell'interesse o a vantaggio dell’ente, ma vi sia piuttosto incertezza sull'identità “anagrafica” dell’autore individuale, nell'ambito di una ristretta cerchia di soggetti puntualmente delimitati. Dopo l’analisi dell’ipotesi di non imputabilità dell’autore del reato e di quella dell’estinzione del reato per cause diverse dall'amnistia, il lavoro si conclude soffermandosi sulle prospettive de iure condendo in tema di autonomia della responsabilità dell’ente.
2014
978-88-08-05901-7
Bellacosa, Maurizio. (2014). Autonomia delle responsabilità dell'ente (Commento a D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231, art. 8). In Marco Levis e Andrea Perini (Eds.), La responsabilità amministrativa delle società e degli enti: commento al D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (pp. 216-230). Zanichelli. Isbn: 978-88-08-05901-7.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Autonomia resp. ente.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Versione dell'editore
Licenza: DRM (Digital rights management) non definiti
Dimensione 1.98 MB
Formato Adobe PDF
1.98 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11385/157033
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact