Il contributo affronta il tema dell’implementazione di meccanismi manageriali operativi sia da un punto di vista di analisi della letteratura, non soffermandosi su un approccio specifico ma indagando la questione da angolazioni, sia da un punto di vista empirico, focalizzando l’analisi sul caso ISPRA. Si è potuto riscontrare che la letteratura propone dei modelli manageriali che prevedono un funzionamento di tipo input/output, in cui l’impresa influenza l’ambiente, i quali sono anche in parte ripresi dalla normative, le quali però devono contemperarli con esigenze di tipo politico. Tali modelli, tuttavia, non funzionano adeguatamente risentendo di problematiche di contesto e del fatto di essere adottati principalmente per vie coercitive. Ciò comporta un rischio di trasformazione, da strumenti che intendono provvedere all’efficienza interna e all’efficacia esterna dell’amministrazione pubblica, a strumenti utilizzati da coloro che ne gestiscono l’implementazione per mantenere o aumentare il proprio potere sull’organizzazione stessa.

Il positivismo organizzativo come terreno di coltura della trasposizione dei fini / Spagnoletti, Paolo; Debora, Tomasi; Stefano, Scravaglieri; Maurizio, Decastri. - Incertezza, creatività e razionalità organizzative, (2010), pp. 1-12. (Incertezza, Creatività e Razionalità Organizzative: 9. Workshop dei Docenti e dei Ricercatori di Organizzazione Aziendale, Bologna, 16-18 giugno 2010).

Il positivismo organizzativo come terreno di coltura della trasposizione dei fini

SPAGNOLETTI, PAOLO;
2010

Abstract

Il contributo affronta il tema dell’implementazione di meccanismi manageriali operativi sia da un punto di vista di analisi della letteratura, non soffermandosi su un approccio specifico ma indagando la questione da angolazioni, sia da un punto di vista empirico, focalizzando l’analisi sul caso ISPRA. Si è potuto riscontrare che la letteratura propone dei modelli manageriali che prevedono un funzionamento di tipo input/output, in cui l’impresa influenza l’ambiente, i quali sono anche in parte ripresi dalla normative, le quali però devono contemperarli con esigenze di tipo politico. Tali modelli, tuttavia, non funzionano adeguatamente risentendo di problematiche di contesto e del fatto di essere adottati principalmente per vie coercitive. Ciò comporta un rischio di trasformazione, da strumenti che intendono provvedere all’efficienza interna e all’efficacia esterna dell’amministrazione pubblica, a strumenti utilizzati da coloro che ne gestiscono l’implementazione per mantenere o aumentare il proprio potere sull’organizzazione stessa.
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