Una montagna di ricorsi, sempre più alta. Con questa immagine, allo stesso tempo sintetica ed efficace, si può descrivere lo status quo del contenzioso fiscale presso la Corte di Cassazione. Era già molto alta prima del Covid-19: oltre 50.000 procedimenti, più della metà di quelli complessivamente pendenti avanti le sezioni civili. Rallentamento (forte) da emergenza epidemiologica e scongelamento delle impugnazioni post “paci fiscali” la alzeranno ulteriormente. Stima previsionale per la fine del 2020: 70.000 circa. Nel 2019 –per la prima volta dalla sua istituzione (1999)- la Sezione specializzata, magistrati e personale ausiliario, con uno sforzo davvero notevole ha raggiunto il “saldo attivo”: definiti superiori alle sopravvenienze. La “montagna” aveva quindi incominciato ad abbassarsi e con essa, finalmente, era iniziata la discesa dei tempi di giustizia. Certo di poco, ma era comunque l’avvio di un’auspicabile e da più parti auspicata inversione di tendenza, che tuttavia nell’immediato sarà assai complesso, se non impossibile, proseguire. A questo punto le sole misure organizzative interne e la legislazione “estravagante” si palesano sempre meno adeguate ed appare invece sempre più necessaria un’azione – legislativa/organizzativa- sistematica che si fondi su di un’ampia riflessione di sistema, che investighi le cause ed indichi i rimedi di questa “crisi dell’arretrato” e quindi della nomofilachia tributaria. Si evidenzia dunque il bisogno di un pensiero lungo e largo, che partendo dalla “ridotta” della Corte, vada oltre, più nel profondo, attraverso le problematiche ordinamentali e procedurali fino alla stessa configurazione generale del diritto dei tributi. Abbiamo scelto tre autorevoli tributaristi accademici per costituire con le loro considerazioni un punto di avvio di questo percorso intellettuale.
La giustizia tributaria in Cassazione: problemi e prospettive / Melis, Giuseppe; Lupi, Raffaello; Marcheselli, Alberto. - In: GIUSTIZIA INSIEME. - ISSN 2036-5993. - 1142(2020), pp. 1-29.
La giustizia tributaria in Cassazione: problemi e prospettive
Giuseppe Melis;
2020
Abstract
Una montagna di ricorsi, sempre più alta. Con questa immagine, allo stesso tempo sintetica ed efficace, si può descrivere lo status quo del contenzioso fiscale presso la Corte di Cassazione. Era già molto alta prima del Covid-19: oltre 50.000 procedimenti, più della metà di quelli complessivamente pendenti avanti le sezioni civili. Rallentamento (forte) da emergenza epidemiologica e scongelamento delle impugnazioni post “paci fiscali” la alzeranno ulteriormente. Stima previsionale per la fine del 2020: 70.000 circa. Nel 2019 –per la prima volta dalla sua istituzione (1999)- la Sezione specializzata, magistrati e personale ausiliario, con uno sforzo davvero notevole ha raggiunto il “saldo attivo”: definiti superiori alle sopravvenienze. La “montagna” aveva quindi incominciato ad abbassarsi e con essa, finalmente, era iniziata la discesa dei tempi di giustizia. Certo di poco, ma era comunque l’avvio di un’auspicabile e da più parti auspicata inversione di tendenza, che tuttavia nell’immediato sarà assai complesso, se non impossibile, proseguire. A questo punto le sole misure organizzative interne e la legislazione “estravagante” si palesano sempre meno adeguate ed appare invece sempre più necessaria un’azione – legislativa/organizzativa- sistematica che si fondi su di un’ampia riflessione di sistema, che investighi le cause ed indichi i rimedi di questa “crisi dell’arretrato” e quindi della nomofilachia tributaria. Si evidenzia dunque il bisogno di un pensiero lungo e largo, che partendo dalla “ridotta” della Corte, vada oltre, più nel profondo, attraverso le problematiche ordinamentali e procedurali fino alla stessa configurazione generale del diritto dei tributi. Abbiamo scelto tre autorevoli tributaristi accademici per costituire con le loro considerazioni un punto di avvio di questo percorso intellettuale.File | Dimensione | Formato | |
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