The essay aims to identify the main features of the Italian legal tradition of administrative law. To do so, it adopts a critical and problematic approach, providing an historical overview of the science of administrative law, from its origins, in the early 19th century, to the present day. It begins by sketching the main paths drawn by the science of administrative law and its scholars in its founding period. Following some brief remarks on the scholars who lived and wrote before Vittorio Emanuele Orlando, the so called pre-orlandiani, it focuses, in particular, on the prominent figure of Vittorio Emanuele Orlando, who is considered the founder of the Italian public law school as he elaborated the legal method and embarked in cultural undertakings to promote its development. The path traced by Orlando was followed by a group of talented scholars, among which stood out Santi Romano, Oreste Ranelletti and Federico Cammeo: the essay investigates, in particular, the famous institutional theory elaborated by Santi Romano and its implications. The Fascist period was a period of transition and crisis: the most significant contributions, in those years, were provided by Donato Donati and Guido Zanobini. After World War II, and following the entry into force of the Italian Constitution, the science of public law went through a new renaissance, thanks to prominent scholars, such as Feliciano Benvenuti, Massimo Severo Giannini, Aldo M. Sandulli and Mario Nigro. In particular, Giannini and Benvenuti opened up administrative law to the influences of other social sciences, thus making of it an expression, in realistic terms, of the increased political and social complexity. The essay then moves on to consider another essential character of the science of Italian administrative law: the "creative" function exercised by the Consiglio di Stato and the gradual transformation of the role of administrative courts during the 20th century, which witnessed a transition from the method of judicial review to the jurisprudential method. The essay then proceeds to assess the impact of the adoption of the Code of administrative process in recent times. The third element explored by the essay regards the studies on administrative organization and the growing relevance gained by that area of study as part of administrative law.

Il saggio ha lo scopo di evidenziare, con approccio critico e problematico - attraverso una ricostruzione della storia della scienza del diritto amministrativo italiano dalla fondazione, attorno ai primi dell’Ottocento, ai giorni nostri - i caratteri principali della tradizione italiana del diritto amministrativo. Si prendono le mosse dai percorsi principali della scienza del diritto amministrativo e dei suoi studiosi, a partire dal periodo della fondazione. Ci si sofferma, in particolare, dopo brevi cenni sui cd. preorlandiani, sulla figura scientifica di Vittorio Emanuele Orlando, che è considerato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico, attraverso l’elaborazione del metodo giuridico e l’organizzazione di intraprese culturali che ne favorirono la diffusione. La strada tracciata da Orlando fu seguita da un gruppo di valenti e giovani studiosi, tra i quali si stagliarono Santi Romano, Oreste Ranelletti e Federico Cammeo. Il saggio si ferma, in particolare, sulla celebre tesi istituzionale di Santi Romano. Il periodo fascista fu un periodo di passaggio e di crisi: il contributo più significativo, in quegli anni, fu fornito da Donato Donati e Guido Zanobini. Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, si assistette a un periodo di rinascimento della scienza del diritto pubblico, con figure di elevato spessore, quali quelle di Feliciano Benvenuti, Massimo Severo Giannini, Aldo M. Sandulli e Mario Nigro. In particolare, con Giannini e Benvenuti, il diritto amministrativo si apre verso l’esterno alla contaminazione con le altre scienze sociali e diviene espressione, in chiave realistica, dell’accresciuta complessità dell’assetto politico-sociale. Il saggio si sposta poi ad esaminare un altro carattere essenziale della scienza del diritto amministrativo italiano, quello del ruolo svolto dalla funzione “creativa” del Consiglio di Stato e dalla graduale trasformazione del ruolo del giudice amministrativo nel corso del Novecento, con il passaggio dal metodo giurisdizionale al metodo giurisprudenziale e il recente impatto derivante dall’adozione del codice del processo amministrativo. Il terzo carattere esaminato è quello degli studi sull’organizzazione amministrativa e della crescente rilevanza rivestita da tale area di studi nell’ambito del diritto amministrativo. Si giunge quindi alle profonde trasformazioni del secondo dopoguerra: dall’estensione dell’ambito della materia alla decostruzione dello Stato e alla caduta delle invarianti. Si conclude tentando di rispondere all’interrogativo relativo a cosa resti della tradizione, anche a seguito della crescente influenza del diritto europeo sui diritti degli Stati membri.

La tradition nationale du droit administratif en Italie / Sandulli, Aldo. - In: REVUE FRANÇAISE DE DROIT ADMINISTRATIF. - ISSN 0763-1219. - 4(2012), pp. 773-786.

La tradition nationale du droit administratif en Italie

SANDULLI A
2012

Abstract

The essay aims to identify the main features of the Italian legal tradition of administrative law. To do so, it adopts a critical and problematic approach, providing an historical overview of the science of administrative law, from its origins, in the early 19th century, to the present day. It begins by sketching the main paths drawn by the science of administrative law and its scholars in its founding period. Following some brief remarks on the scholars who lived and wrote before Vittorio Emanuele Orlando, the so called pre-orlandiani, it focuses, in particular, on the prominent figure of Vittorio Emanuele Orlando, who is considered the founder of the Italian public law school as he elaborated the legal method and embarked in cultural undertakings to promote its development. The path traced by Orlando was followed by a group of talented scholars, among which stood out Santi Romano, Oreste Ranelletti and Federico Cammeo: the essay investigates, in particular, the famous institutional theory elaborated by Santi Romano and its implications. The Fascist period was a period of transition and crisis: the most significant contributions, in those years, were provided by Donato Donati and Guido Zanobini. After World War II, and following the entry into force of the Italian Constitution, the science of public law went through a new renaissance, thanks to prominent scholars, such as Feliciano Benvenuti, Massimo Severo Giannini, Aldo M. Sandulli and Mario Nigro. In particular, Giannini and Benvenuti opened up administrative law to the influences of other social sciences, thus making of it an expression, in realistic terms, of the increased political and social complexity. The essay then moves on to consider another essential character of the science of Italian administrative law: the "creative" function exercised by the Consiglio di Stato and the gradual transformation of the role of administrative courts during the 20th century, which witnessed a transition from the method of judicial review to the jurisprudential method. The essay then proceeds to assess the impact of the adoption of the Code of administrative process in recent times. The third element explored by the essay regards the studies on administrative organization and the growing relevance gained by that area of study as part of administrative law.
2012
diritto; amministrativo
Il saggio ha lo scopo di evidenziare, con approccio critico e problematico - attraverso una ricostruzione della storia della scienza del diritto amministrativo italiano dalla fondazione, attorno ai primi dell’Ottocento, ai giorni nostri - i caratteri principali della tradizione italiana del diritto amministrativo. Si prendono le mosse dai percorsi principali della scienza del diritto amministrativo e dei suoi studiosi, a partire dal periodo della fondazione. Ci si sofferma, in particolare, dopo brevi cenni sui cd. preorlandiani, sulla figura scientifica di Vittorio Emanuele Orlando, che è considerato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico, attraverso l’elaborazione del metodo giuridico e l’organizzazione di intraprese culturali che ne favorirono la diffusione. La strada tracciata da Orlando fu seguita da un gruppo di valenti e giovani studiosi, tra i quali si stagliarono Santi Romano, Oreste Ranelletti e Federico Cammeo. Il saggio si ferma, in particolare, sulla celebre tesi istituzionale di Santi Romano. Il periodo fascista fu un periodo di passaggio e di crisi: il contributo più significativo, in quegli anni, fu fornito da Donato Donati e Guido Zanobini. Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, si assistette a un periodo di rinascimento della scienza del diritto pubblico, con figure di elevato spessore, quali quelle di Feliciano Benvenuti, Massimo Severo Giannini, Aldo M. Sandulli e Mario Nigro. In particolare, con Giannini e Benvenuti, il diritto amministrativo si apre verso l’esterno alla contaminazione con le altre scienze sociali e diviene espressione, in chiave realistica, dell’accresciuta complessità dell’assetto politico-sociale. Il saggio si sposta poi ad esaminare un altro carattere essenziale della scienza del diritto amministrativo italiano, quello del ruolo svolto dalla funzione “creativa” del Consiglio di Stato e dalla graduale trasformazione del ruolo del giudice amministrativo nel corso del Novecento, con il passaggio dal metodo giurisdizionale al metodo giurisprudenziale e il recente impatto derivante dall’adozione del codice del processo amministrativo. Il terzo carattere esaminato è quello degli studi sull’organizzazione amministrativa e della crescente rilevanza rivestita da tale area di studi nell’ambito del diritto amministrativo. Si giunge quindi alle profonde trasformazioni del secondo dopoguerra: dall’estensione dell’ambito della materia alla decostruzione dello Stato e alla caduta delle invarianti. Si conclude tentando di rispondere all’interrogativo relativo a cosa resti della tradizione, anche a seguito della crescente influenza del diritto europeo sui diritti degli Stati membri.
La tradition nationale du droit administratif en Italie / Sandulli, Aldo. - In: REVUE FRANÇAISE DE DROIT ADMINISTRATIF. - ISSN 0763-1219. - 4(2012), pp. 773-786.
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