SOMMARIO: 1. Un organo costituzionale molto articolato e “in ombra”. – 2. Un organo che è profondamente cambiato nel XX secolo. – 3. All’inizio del XX secolo, emergere della “funzione di governo”, e impressionante crescita degli apparati e delle finalità dell’attività che al Governo fa capo. – 4. In Assemblea Costituente, sottovalutazione del Governo e della funzione di governo, in chiave partitocratica. – 5. L’affermazione di una forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione. – 6. La pluralità dei principi costituzionali sull’organizzazione del Governo. – 7. Un’ambiguità protrattasi nell’esperienza repubblicana, e sciolta solo tardivamente e parzialmente: la legge n. 400 del 1988. – 8. I decreti legislativi n. 300 e n. 303 del 1999 e le tendenze più recenti: un nodo ancora non sciolto. – 9. Sul piano delle funzioni, crescita della potestà normativa, specie primaria, sempre “in condominio” col Parlamento. – 10. I principali fattori di trasformazione: le leggi elettorali e l’Unione Europea, sulla base di meccanismi anche giuridico-costituzionali. – 10.1. Il Governo italiano come componente essenziale del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Unione europea. – 10.2. Le leggi elettorali maggioritarie. – 11. Alcune “reazioni” della Corte costituzionale. – 11.1. Rispetto all’organizzazione del Governo: l’ammissibilità della mozione di sfiducia individuale (n. 7 del 1996). – 11.2. Rispetto ai poteri normativi primari: lo “stop” (tardivo ma efficace) alla reiterazione dei decreti-legge (n. 360 del 1996), poi ai decreti-legge omnibus (n. 22 del 2012; n. 32 del 2014), e ora alle degenerazioni della delega legislativa (da ultimo, n. 235 del 2017). – 11.3. Rispetto ai rapporti politica-amministrazione: i limiti allo spoils system (n. 103 del 2007). – 11.4. Rispetto alla legittimazione diretta del Governo e del Presidente del Consiglio derivante da leggi elettorali maggioritarie: la posizione di primus inter pares (n. 24 del 2004 e n. 262 del 2009) e lo scrutinio stretto sui premi di maggioranza (n. 1 del 2014 e n. 35 del 2017). – 12. Conclusioni. L’architrave della forma di governo parlamentare, che è e resta al centro del disegno costituzionale italiano.

Il governo italiano / Lupo, Nicola. - In: GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. - ISSN 0436-0222. - 63:2(2018), pp. 915-973.

Il governo italiano

Nicola Lupo
2018

Abstract

SOMMARIO: 1. Un organo costituzionale molto articolato e “in ombra”. – 2. Un organo che è profondamente cambiato nel XX secolo. – 3. All’inizio del XX secolo, emergere della “funzione di governo”, e impressionante crescita degli apparati e delle finalità dell’attività che al Governo fa capo. – 4. In Assemblea Costituente, sottovalutazione del Governo e della funzione di governo, in chiave partitocratica. – 5. L’affermazione di una forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione. – 6. La pluralità dei principi costituzionali sull’organizzazione del Governo. – 7. Un’ambiguità protrattasi nell’esperienza repubblicana, e sciolta solo tardivamente e parzialmente: la legge n. 400 del 1988. – 8. I decreti legislativi n. 300 e n. 303 del 1999 e le tendenze più recenti: un nodo ancora non sciolto. – 9. Sul piano delle funzioni, crescita della potestà normativa, specie primaria, sempre “in condominio” col Parlamento. – 10. I principali fattori di trasformazione: le leggi elettorali e l’Unione Europea, sulla base di meccanismi anche giuridico-costituzionali. – 10.1. Il Governo italiano come componente essenziale del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Unione europea. – 10.2. Le leggi elettorali maggioritarie. – 11. Alcune “reazioni” della Corte costituzionale. – 11.1. Rispetto all’organizzazione del Governo: l’ammissibilità della mozione di sfiducia individuale (n. 7 del 1996). – 11.2. Rispetto ai poteri normativi primari: lo “stop” (tardivo ma efficace) alla reiterazione dei decreti-legge (n. 360 del 1996), poi ai decreti-legge omnibus (n. 22 del 2012; n. 32 del 2014), e ora alle degenerazioni della delega legislativa (da ultimo, n. 235 del 2017). – 11.3. Rispetto ai rapporti politica-amministrazione: i limiti allo spoils system (n. 103 del 2007). – 11.4. Rispetto alla legittimazione diretta del Governo e del Presidente del Consiglio derivante da leggi elettorali maggioritarie: la posizione di primus inter pares (n. 24 del 2004 e n. 262 del 2009) e lo scrutinio stretto sui premi di maggioranza (n. 1 del 2014 e n. 35 del 2017). – 12. Conclusioni. L’architrave della forma di governo parlamentare, che è e resta al centro del disegno costituzionale italiano.
2018
Il governo italiano / Lupo, Nicola. - In: GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. - ISSN 0436-0222. - 63:2(2018), pp. 915-973.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11385/181688
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